Silvio Berlusconi sta male ma andrà comunque a processo. I giudici del processo Ruby Ter non hanno stralciato, come si dice in gergo, la sua posizione. Nonostante siano consapevoli delle condizioni di salute dell’ex premier, che ultimamente fa avanti e indietro dall’ospedale San Raffaele. In compenso, è stata accordata una perizia sulle sue patologie.
Berlusconi va al processo Ruby Ter anche se sta male
Il Tribunale di Milano ha deciso di non separare temporaneamente, come chiesto dai pm, la posizione di Silvio Berlusconi da quella degli altri imputati del caso Ruby ter. Il processo andrà avanti, dunque, per tutti gli imputati assieme, compreso Berlusconi, con rinvio dell’udienza all’8 settembre.
Berlusconi sta male: la richiesta della difesa di stralcio dal processo Ruby Ter
“In sostanza, il parere medico legale che ho depositato e che metto a disposizione dei colleghi conferma ancor più il persistere delle condizioni di salute severe del dottor Berlusconi, segnalando una prognosi di non breve durata”. Lo ha spiegato l’avvocato Federico Cecconi, legale del leader di Forza Italia, insistendo nell’istanza di legittimo impedimento per motivi di salute nell’udienza del processo Ruby ter a Milano, dedicata oggi alla decisione se stralciare o meno la posizione dell’ex premier da quella degli altri 28 imputati.
Per le condizioni di salute dell’ex premier c’è per lui, ha spiegato ancora Cecconi, una “impossibilità a presenziare dignitosamente alle udienze”. Il legale ha fatto riferimento all’ultima consulenza medico legale “di domenica scorsa” e al fatto che ieri i giudici di Roma, nel filone del caso Ruby ter che vede Berlusconi imputato con Mariano Apicella, hanno deciso lo stralcio della posizione del Cavaliere, rinviando per lui il dibattimento all’autunno.
Stessa cosa avvenuta nell’altro filone processuale che pende a Siena. Nella scorsa udienza erano stati il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio a chiedere di separare temporaneamente la posizione di Berlusconi da quella degli altri 28 imputati. E ciò perché il processo è “fermo da troppo tempo” e gli altri imputati hanno diritto ad un processo “dai tempi giusti”.
Oggi parleranno le altre difese, mentre Cecconi ha già dato l’ok allo stralcio e poi decideranno i giudici della settima penale (presidente Marco Tremolada) sull’eventuale separazione. Gli altri difensori hanno potuto visionare la consulenza medica prima di esprimersi.
“Berlusconi – ha detto il pm Siciliano, chiedendo che la consulenza venisse messa a disposizione delle parti – ha diritto alla privacy come tutti i cittadini italiani e noi siamo stati sempre rispettosi, va detto anche – ha aggiunto – che le sue condizioni di salute sono un ‘segreto di pulcinella’ e non devono essere ammantate di eccessiva riservatezza, ma depositate agli atti e devono essere accessibili alle parti”.
I giudici del Ruby Ter accordano la perizia per le patologie di Berlusconi
“Le pluripatologie fisiche non hanno possibilità di recupero, perché sono cronicizzate, così come ci sono state descritte, e le patologie, faccio presente che delle tre espresse una è psicologica e l’altra è psichiatrica-neurologica, danno un quadro che merita attenzione”. Così ha detto in aula il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, dopo che i giudici del processo Ruby ter hanno detto no alla separazione della posizione di Berlusconi. Ha fatto presente che potrebbe chiedere nell’udienza a settembre una perizia sulla capacità “dell’imputato di partecipare al dibattimento”.
“Mi chiedo – ha detto in aula il pm Siciliano dopo che i giudici avevano letto l’ordinanza che mantiene unito il processo con rinvio all’8 settembre – se non si debba valutare sin d’ora una perizia sulla capacità dell’imputato di partecipare al dibattimento”. Il presidente del collegio Marco Tremolada, però, ha chiarito che la Procura potrà nella prossima udienza, se lo riterrà opportuno, chiedere ai giudici di disporre la perizia. Lo stesso Tremolada si è detto “ottimista” a fine udienza, rispondendo al pm, sul fatto che il processo possa riprendere a settembre.
Sono saltate, in pratica, col rinvio concesso oggi dai giudici per legittimo impedimento, senza stralciare la posizione dell’ex premier, 4 udienze che erano già fissate fino a luglio. Ai cronisti che alla fine dell’udienza hanno chiesto all’avvocato Federico Cecconi, legale di Berlusconi, se il quadro delle condizioni di salute dell’ex premier sia “serio” il difensore ha risposto di sì. Lui stesso ha depositato in udienza oggi una consulenza medica che risale a domenica scorsa. A chi gli ha chiesto se poteva approfondire i riferimenti alle patologie fatti dal pm in aula, il legale ha risposto: “Non faccio commenti su questo, ha parlato il pm”.