Bimba scrive a Babbo Natale: “Dacci i supplenti che ci spettano”

Pubblicato il 20 Dicembre 2011 - 17:54 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – Piu' soldi per la scuola, piu' bidelli, piu' aiuti per i bambini in difficolta', carta igienica e almeno ''i supplenti che ci spettano''. Sono le richieste che Giulia, alunna che frequenta la quarta elementare in una scuola di Bologna, ha fatto a Babbo Natale in una lettera che sara' inviata a sindaci, assessori, presidenti di provincia dell'Emilia-Romagna, oltre che al presidente della Repubblica e al ministro della scuola.

La lettera e' stata diffusa dall'Assemblea di genitori e insegnanti delle scuole bolognesi e sara' poi consegnata ai dirigenti delle varie scuole per chiedere un incontro urgente all'Usr e Usp e ad Asabo sul problema delle supplenze. ''Solo tu Babbo Natale puoi fare un grande dono – scrive Giulia – a tutti noi bambini porta un po' di soldi per la scuola, cosi' avremmo piu' tempo, piu' bidelli, piu' aiuto per i bambini in difficolta' e forse anche la carta igienica. Facci avere almeno, sotto l'albero, i supplenti che ci spettano''.

Descrivendo la sua scuola di oggi, la bimba racconta: ''Quando sono entrata io avevamo due bidelle che ci aiutavano per andare in bagno o per trovare la giacca giusta all'uscita. Ora ne abbiamo mezza e al mattino la campanella la suona una delle maestre''.

E continua: ''La nostra compagna di classe venuta dall'Albania aveva un'insegnante che le spiegava come si dicono le cose nella nostra lingua, e per chi non riusciva a capire i numeri o le lettere a volte c'erano tutte e due le maestre in classe che li aiutavano. Nella mia classe c'e' anche Roberto, un bambino un po' speciale che l'anno scorso aveva una maestra tutta per se' e quest'anno sta un sacco da solo. Insomma, c'e' meno tempo per tutti e per tutto''.

Idem in caso di assenze delle maestre: ''ora non chiamano la supplente e ci portano in altre classi, noi non facciamo lezione ma nemmeno i nostri compagni che ci ospitano'', e ''i nostri genitori sono arrabbiati perche' dicono che una brutta legge ci ha tolto le 'compresenze' , chissa' cosa sono''.