Blue Whale, le “regole di ingaggio” della sfida più pericolosa del web

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Maggio 2017 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA
Blue Whale, le "regole di ingaggio" della sfida più pericolosa del web

Blue Whale, le “regole di ingaggio” della sfida più pericolosa del web

ROMA – Blue Whale, il “gioco-sfida” che sta dilagando sui social network e che induce i suoi partecipanti a sottoporsi a prove estreme di autolesionismo, fino al suicidio, ha delle regole d’ingaggio, se così si possono definire, ferree e crudeli, che mirano innanzitutto ad alterare il rapporto veglia-sonno per rendere la persona docile e sottomessa, pronta a seguire un percorso fatto di prove crudeli fino all’ordine finale: “Ucciditi”.

“Si tratta di un fenomeno che viene chiamato con tanti nomi, Blue Whale, balena gigante, Moby Dick, e che consiste in un percorso di follia di prove estreme che attira, soprattutto, i nativi digitali tra i 12 e i 17 anni”, spiega Carlo Solimene, direttore della divisione investigativa della Polizia postale che da tempo lavora per la sicurezza del web e prevenire la diffusione di questa nuova ‘moda’.

“Non stiamo parlando di un gioco – chiarisce – ma di un comportamento pericolosissimo e contagioso. I gruppi che si autocostruiscono sul web – aggiunge Solimene – insistono sull‘emulazione, spacciando le prove a cui gli adepti devono sottoporsi come un percorso di coraggio per uscire dall’adolescenza. A rimanere coinvolti sono i ragazzi più soli, quelli che hanno una frequentazione massiva con la rete, molti amici virtuali ma quasi nessuno reale”.

“Tra le prime indicazioni agli affiliati – prosegue – c’è quella di non parlare con i genitori di quello che si va facendo, per poi proseguire con lo svegliarsi in piena notte per vedere film horror, e per far questo imbottirsi di caffè, infliggersi tagli e ferite fino ad arrivare a gesti estremi. Per questo – dice ancora Solimene – non ci stanchiamo di predicare ai genitori l’attenzione nei confronti di alcuni segnali, come l’isolarsi del figlio, la perdita di interesse per lo sport che prima praticava, il peggioramento del rendimento scolastico”.

Per prevenire le tragedie che si possono verificare in questi casi Solimene fa appello ai genitori: “Cercate di crescere insieme ai vostri figli anche sul web, lasciatevi incuriosire da ciò che a loro piace, osservate le loro abitudini, siate attenti e se notate segnali di pericolo chiedete aiuto”.