Bollengo, rapina in villa: Mario Ugo ferito e minacciato dai ladri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Dicembre 2017 - 12:03 OLTRE 6 MESI FA
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Bollengo: rapina nella villa di Mario Ugo (foto Ansa)

BOLLENGO – Rapinati e picchiati in casa da una banda di ladri: si concentrano su alcuni personaggi già noti alle forze dell’ordine, le indagini sulla tentata rapina dell’antivigilia di Natale a Bollengo (Torino), dove due persone, madre e figlio, sono state aggredite da due sconosciuti intorno alle 20. Mario Ugo, figlio di Franco, indimenticato fondatore del colosso informatico Cts ed ex vicesindaco del paese, e la mamma di 78 anni sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso di Ivrea.

Ugo è stato picchiato e ferito con un cacciavite ad un braccio: se la caverà con dieci giorni di prognosi. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Ivrea, i malviventi erano in cerca di soldi e hanno ripetutamente minacciato madre e figlio: “Diteci dove li tenete altrimenti vi ammazziamo”. L’arrivo di un nipote ha poi messo in fuga i rapinatori.

Questo il racconto di Mario Ugo su Facebook:

«Erano circa le 20 di sabato sera ed ero appena uscito dalla doccia, quando sento gridare mia madre che mi chiama, ma non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Pensavo fosse caduta. Scendo di corsa in boxer e continuo a sentire mia madre che grida, entro nel salotto e trovo due persone che stanno strattonando mia madre. Subito non mi è chiaro ma poi quando vedo entrambi con il viso coperto che minacciano mia madre con due cacciaviti, intervengo. Uno mi sferra un cazzotto, io reagisco con altrettanto cazzotto, allora lui prende la torcia e me la scaraventa con violenza in fronte e con il cacciavite mi ferisce il braccio. “Ti ammazzo se non stai fermo”, con il cacciavite puntatato contro. “Dateci i soldi o vi ammazziamo”. Io sanguino dalla fronte e non riesco neanche più a vedere, dico a mia madre di soldi nel mio portafoglio». Sono gli unici contanti presenti in casa.

«In quell’attimo arriva mio nipote che vede tutto e scappa. A questo punto uno di loro corre dietro a mio nipote, ma si accorge che non riesce a prenderlo e chiama il complice che scappa buttando per terra un vaso di vetro perché non lo insegua, visto che ero senza calze. Questa è purtroppo la storia di un sabato sera che da tranquillo è diventato un incubo. Un sabato passato fino alle tre di notte all’ospedale e a fare delle deposizioni ai carabinieri». L’uomo è stato medicato al pronto soccorso di Ivrea. Se la caverà con dieci giorni di prognosi. La madre è stata portata in ospedale sotto shock. Le indagini sono in corso.

«Scrivo con lo stato d’animo di uno che a prescindere dalla violenza fisica ha vissuto una violenza psicologia, si è visto entrare in casa persone violente che se la sono presa con una signora di 78 anni. Io spero che quello che è successo a noi non succeda mai a nessuno, credo però che le persone che ci governano devono capire che non possiamo continuare a subire queste violenze. Certo tutti saremo più attenti e questa volta è andata bene ma la prossima… Scrivo questo per dire alle persone che purtroppo bisogna fare sempre più attenzione e la nostra sicurezza ormai non è neanche più garantita a casa».