Bologna, cattolici PD e Forza Italia unite contro il circolo gay Cassero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2015 - 22:41 OLTRE 6 MESI FA
Bologna, cattolici PD e Forza Italia unite contro il circolo gay Cassero

Bologna, cattolici PD e Forza Italia unite contro il circolo gay Cassero

BOLOGNA – A Bologna cattolici del Pd e Forza Italia uniti contro un circolo Arcigay, il Cassero. Circolo che riceve finanziamenti dal comune per alcuni servizi sociali a omosessuali ma che finisce nella bufera per una vicenda di foto blasfeme. Alcuni consiglieri comunali cattolici si accorgono 5 giorni dopo che tra le foto della serata ‘Venerdì credici’, con ‘sbattezzo point’ al circolo Arcigay Il Cassero, ce ne sono alcune, ispirate a una vignetta di Luz già copertina di Charlie Hebdo, il settimanale satirico dell’attentato di Parigi, 12 morti rivendicati dal braccio yemenita di Al Qaeda.

Foto “blasfeme e offensive della dignità dei cristiani”, scrive Michele Facci (Fi) su facebook, postando la più incriminata: 3 uomini travestiti da Gesù che mimano pratiche sessuali, anche con una croce. Offese “finanziate dal Comune. Ma i soldi pubblici devono sostenere asili, anziani, minori”.

Marco Lisei (Fi) annuncia che andrà in Procura con il consigliere regionale Galeazzo Bignami e Valentina Castaldini (Ncd), per denunciare, oltre alle “immagini ignobili”, questo sperpero di “soldi pubblici”. “Se giungeranno denunce, le valuteremo con attenzione”, rileva il procuratore aggiunto Valter Giovannini.

“La polizia religiosa dei nostri ayatollah va in Procura”, ironizza Franco Grillini, presidente di Gaynet: “Un mese fa erano tutti Charlie Hebdo, oggi tutti come Al Baghdadi”.

Per il cardinale Carlo Caffarra quelle foto sono “un insulto di inarrivata bassezza e di diabolica perfidia a Cristo in Croce”. “Addolora, ma non stupisce” che si cerchi di “far passare l’idea che il cristianesimo e il cattolicesimo in particolare, siano i nemici della libertà”: chi “non riesce a farsi alleata la Chiesa, la perseguita”. E

mette sullo stesso piano la violenza dell’Isis con l’irridere dei gay, nonostante qui siano pure loro vittime: vede “in contemporanea il teatrino del Cassero profanare il dramma del Calvario e sulle sponde del Mediterraneo la demolizione delle croci e di ogni simbolo cristiano dalle chiese assaltate dall’ISIS”. Max Bugani (M5s), fedelissimo di Grillo, chiede le dimissioni del presidente del circolo: “Sostengo da sempre le battaglie per i diritti civili”, ma da quando il presidente è Vincenzo Branà si incagliano “in una gestione sciocca e sensazionalistica”.

A questo il Cassero non replica. Ricorda che il circolo offre “numerosi servizi”. Si va da quelli per anziani gay (“a Modena, Bologna e Rimini”), poi sportelli (Legale e Antidiscriminazioni) e consulenza sui diritti civili anche per aziende, o formazione per avvocati, operatori sociali, funzionari, e iniziative per le persone con Hiv, con la sanità pubblica. Servizi sociali, ecco cosa finanzia il Comune, non la discoteca al piano di sotto. Ma sono state annunciate richieste per non finanziare più Il Cassero o, sollecita Lucia Borgonzoni (Ln), per non rinnovare la convenzione di sede che scadrà il 10 maggio.

Lo stesso cardinale si chiede come il Comune possa concedere gli spazi. Interviene anche la consigliera cattolica del Pd Raffaella Santi Casali: “Non trovo una sola ragione” per una sede del Comune. Il Comune replica così: “Nessuna censura, ma il Cassero si assuma la responsabilità di una grave offesa”, la cultura dei diritti di Bologna è stata costruita con un diffuso “rispetto, che ci pare mancato in questa occasione”.

Il Cassero presenta le sue scuse, ma solo alle persone che “si sono sentite offese”, non a ideologie o comandamenti. Le polemiche? “Strumentali”: è annoso “il conflitto tra comunità Lgbt e la parte politicizzata dei cattolici”, ecco perché un gay decide di “dissacrare”, è una ‘liberazione’. Questa vicenda, rilancia, “non si esaurisce nella blasfemia, che non è più reato”: le foto sono state commentate su fb con insulti e minacce, è “fascismo e omofobia” ma questo non interessa.