Bologna. Ex sindaco Delbono patteggia ancora, in 3 a giudizio

Pubblicato il 13 Marzo 2012 - 12:14 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – Anche la seconda richiesta di patteggiamento avanzata dalla difesa dell’ex sindaco di Bologna Flavio Delbono (un mese e dieci giorni, in continuazione con la precedente condanna a un anno, sette mesi e dieci giorni) per la vicenda dello stipendio dell’ex compagna e segretaria Cinzia Cracchi, e’ stata accolta dal gup Bruno Perla.

Proprio le dichiarazioni di Cracchi furono il perno dell’inchiesta, che poi porto’ alle dimissioni del primo cittadino. L’accusa per Delbono in questo versante, portata avanti dal pm Morena Plazzi che ha dato il proprio ok alla richiesta dei difensori Paolo Trombetti e Gaetano Insolera, e’ di concorso esterno in abuso d’ufficio e gli episodi risalgono al periodo in cui Delbono era vicepresidente della Regione Emilia-Romagna.

Sono invece stati rinviati a giudizio (fissato per il 17 maggio) l’ex direttore del personale della Regione Emilia-Romagna Gaudenzio Garavini, il direttore di Cup2000 Mauro Moruzzi e Stefania Papili, funzionaria della Regione. Anche i primi due andranno a processo per concorso in abuso d’ufficio, mentre Papili, che materialmente firmo’ il provvedimento di comando della Cracchi, per abuso d’ufficio.

Il nuovo patteggiamento dell’ex primo cittadino e’ in continuazione con la precedente condanna, appunto, nel primo filone dell’inchiesta, quello sul presunto uso illecito di denaro pubblico per una decina di viaggi fatti quando era vicepresidente della Regione con l’allora segretaria e compagna Cracchi. La nuova vicenda e’ legata invece al mantenimento da parte di Cracchi di un bonus di 1.161 euro lordi di cui godeva quando era nella segreteria di Delbono, anche quando fu trasferita nella societa’ Cup2000.

Ora la pena complessiva per l’ex sindaco e’ di un anno, otto mesi e 20 giorni, al di sotto dei tre anni, che porterebbero all’interdizione dai pubblici uffici e quindi dall’insegnamento universitario, attivita’ che Delbono ha ripreso dopo essersi dimesso. Rimane ancora aperto il terzo filone dell’inchiesta, quello con l’ipotesi di corruzione per i rapporti con imprenditori locali e con Mirko Divani, amico e consulente, intestatario del bancomat che Delbono affido’ a Cracchi. L’ex sindaco non ha presenziato all’udienza.