Bologna: si finge ginecologo per farsi mandare foto intime dalle studentesse

Pubblicato il 14 Novembre 2012 - 19:38 OLTRE 6 MESI FA
Ginecologo

BOLOGNA – Le ragazze le contattava per telefono e spesso erano studentesse universitarie fuori sede. Il tutto spacciandosi per un medico dell’ospedale Maggiore o del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Per ottenerne la fiducia, citava esami o sospette patologie per cui la ragazze si erano sottoposte a visite o esami.

Poi le invitava a compiere atti di autoerotismo o a inviare foto delle parte intime per aiutarlo nella ‘diagnosi’. Per questo Sisto Salvatore Urgo, 30 anni è  stato arrestato al termine di un’indagine della polizia postale che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale aggravata. L’uomo era già agli arresti domiciliari per un’altra vicenda di violenza sessuale.

L’indagine è partita a febbraio dalla denuncia di una studentessa bolognese, seguita nei mesi successivi dalle denunce di altre quattro giovani iscritte all’università di Bologna e in seguito da quelle di altre ragazze, residenti in varie città d’Italia: Forlì, Savona, Trieste, Firenze, Grosseto, Fermo e Foggia.

Sebbene non ci sia mai stato contatto fisico fra uomo e vittime, per gli inquirenti si tratta di violenza sessuale, per avere violato l’autodeterminazione delle vittime nella loro sfera sessuale, aggravata dall’essersi qualificato come pubblico ufficiale. Dall’arresto, il 31 ottobre, il trentenne è in carcere a Matera.

All’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le indagini proseguono per chiarire le modalità di raccolta delle informazioni sanitarie sulle donne e individuare eventuali altre vittime. Un invito a ”vincere il comprensibile e naturale pudore per fare denuncia” è arrivato infatti dal procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini.

Quello del possesso dei dati sensibili delle vittime è uno dei particolari che più inquieta nell’indagine (e su cui proseguono gli accertamenti). Il ragazzo non solo aveva i numeri di telefono delle donne, ma sapeva dettagli della loro vita e che si erano sottoposte ad esami o visite. Nell’ordinanza di custodia cautelare si ipotizza che una parte delle informazioni sulla vita personale delle giovani sia stata  ottenuta anche tramite social forum. Ma l’uomo potrebbe aver partecipato a forum online in materia di cure mediche. Non si può però escludere che l’uomo sia in qualche modo riuscito ad accedere abusivamente ad archivi medici.