Bologna, mette in carica hoverboard e va a fuoco: ustioni sul corpo e casa distrutta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Gennaio 2018 - 13:54 OLTRE 6 MESI FA
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Bologna, mette in carica hoverboard e va a fuoco: ustioni sul corpo e casa distrutta

BOLOGNA – Ha messo in carica l’hoverboard appena comprato per il figlio, ma il giocattolo ha preso fuoco e un violento incendio ha devastato la loro casa. L’uomo, 45 anni, è rimasto ustionato mentre cercava di spegnere le fiamme provocate dall’hoverboard appena acquistato. Al momento dell’incidente, avvenuto lo scorso 11 ottobre in un appartamento di Bologna, il bambino non era in casa. La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per incendio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati anche la X-Joy srl che produce il giocattolo e Unieuro che lo distribuisce.

Biagio Chiariello sul sito Fanpage scrive che a causare l’incendio sarebbe stato un difetto nella batteria al litio o al caricabatterie dell’hoverboard acquistato per il figlio:

“Infatti dai resti carbonizzati è emerso che, su 20 ‘pile’ della batteria, solo 17 sono state ritrovate. È perciò “ragionevole associare il fatto che siano ‘sparite’ 3 batterie” scrive il consulente, con lo scoppio e il successivo incendio. Va anche detto che il rischio di incendio ed esplosione delle batterie al litio è nota, anche se sul libretto d’istruzioni del modello sotto accusa non se ne fa parola, e visto che gli esami effettuati su altri due esemplari dello stesso distributore non hanno dato problemi, l’ipotesi è che solo quell’hoverbard fosse difettoso. Sarebbe il primo caso in Italia. All’estero, invece, già si ha notizia di incidenti analoghi”.

L’azienda che produce l’hoverboard ha dichiarato che è ancora azzardato dare la colpa al loro prodotto, puntando il dito contro l’impianto elettrico dell’appartamento e sottolineando che è prodotto in Cina. Simone Sabbatini, legale di Unieuro, ha invece commentato:

“Quel prodotto non ha mai dato problemi, nel 2017 Unieuro ne ha venduti 50.000. Ci aspettiamo un’archiviazione in sede penale. Nel civile, come stabilisce la legge, se ci sarà da pagare un risarcimento pagheremo, rifacendoci poi sul produttore”.

Intanto l’uomo che aveva comprato il giocattolo per il figlio si è ritrovato con la casa distrutta e ha raccontat:

“L’aveva messo in carica intorno alle 17,30, attaccandolo alla presa della camera da letto. Secondo il libretto doveva stare in carica tre ore. Ma dopo circa un’ora e mezza, la casa è stata scossa da un boato, seguito dal rogo. L’uomo ha tentato di spegnere le fiamme e si è provocato ustioni alle mani di primo e secondo grado (25 giorni di prognosi). “Quel che è certo — osserva la moglie del 45enne, parte lesa — è che a noi ha distrutto la casa, siamo fuori da 3 mesi senza sapere quando potremo anche solo pensare di rientrarci e per fortuna mio figlio era fuori quando è esploso. Altrettanto certo è che sono stati verificati solo altri 2 esemplari oltre quello che avevamo comprato, nella somma, quindi, 1 su 3 è esploso”.