Bologna, poliziotti arrestati: la Procura chiede la relazione di ispezione

Pubblicato il 12 Marzo 2012 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA- La Procura di Bologna ha chiesto al ministero dell'Interno di poter conoscere, non appena ci saranno, gli esiti dell'ispezione disposta dal capo della Polizia Antonio Manganelli, dopo l'arresto di quattro agenti della squadra Volanti.

I quattro sono accusati di aver picchiato e rapinato spacciatori clandestini, durante i controlli. Sugli episodi, nei giorni scorsi, in parallelo con l'inchiesta della Procura, ha avviato la propria attivita' ispettiva Daniela Stradiotto, funzionario del ministero, che si e' recata negli uffici della questura bolognese e presto stilera' una relazione. Un rapporto che il procuratore aggiunto Valter Giovannini e il pm Manuela Cavallo, titolari delle indagini portate avanti dalla squadra Mobile, hanno richiesto.

I pm stanno anche valutando di chiedere al questore Vincenzo Stingone di rilasciare un permesso di soggiorno temporaneo per motivi di giustizia ai tre tunisini, vittime delle rapine.

Intanto i tre agenti in carcere, Alessandro Pellicciotta, Valentino Andreani e Francesco Pace, sono stati trasferiti da Bologna al penitenziario di Ferrara. Tutti e tre, che erano assistiti dall'avvocato Luigi Saffioti, hanno cambiato difensore: i primi due sono ora rappresentati dall'avvocato Gabriele Bordoni e a breve saranno sentiti, come da loro richiesto, dopo che davanti al Gip, nell'interrogatorio di garanzia, non avevano invece risposto alle domande; Pace sara' rappresentato dall'avv. Gennaro Lupo.

Rimane invece ricoverato all'ospedale Sant'Orsola (nella parte riservata ai detenuti) il quarto poliziotto, Giovanni Neretti, rappresentato da Fabrizio Petix. Aveva avuto un malore dopo l'arresto, poi le sue condizioni erano migliorate, ma restano altalenanti. Prima di domani non sara' dimesso.

A questo punto, terminato il mandato da legale, non e' escluso che lo stesso avvocato Saffioti venga sentito, per chiarimenti sul decreto di sospensione dal servizio di Pellicciotta, senza numero di protocollo e privo della firma del questore, prodotto dal legale durante l'interrogatorio di garanzia, per capire come il documento possa essere finito in suo possesso.

Proseguono infatti gli accertamenti per scandagliare le 'zone grigie', che possono aver portato a fughe di notizia nella polizia. Ad esempio, quando gli agenti erano solo indagati, due di loro, Pace e Pellicciotta, si recarono in procura in divisa, per avere informazioni sul procedimento che li vedeva iscritti. Fecero richiesta della pratica, indicando il numero specifico di protocollo, che qualcuno, evidentemente gli aveva fornito.