Bologna, ragazzo romeno ricatta un prete con un filmino hard

Pubblicato il 4 Giugno 2010 - 14:21 OLTRE 6 MESI FA

Minacciavano di diffondere un filmato girato con un telefonino che mostrava atti sessuali. Con questo sistema un diciottenne romeno e due suoi familiari ricattavano un prete bolognese di 69 anni chiedendogli denaro in cambio del silenzio. A metà febbraio il religioso si è rivolto alla polizia e, dopo alcuni mesi di indagini, intercettazioni telefoniche e il sequestro del filmato, per il ragazzo è arrivato un provvedimento di custodia cautelare del Tribunale per i Minorenni di Bologna, chiesto dal pm Eufemia Milelli.

Il giovane, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, è accusato di estorsione e tentata estorsione e, su disposizione del Gip, sarà collocato in una comunità di accoglienza.

Per gli stessi reati sono indagati dalla Procura ordinaria anche il padre e la convivente dell’uomo che, secondo le indagini della squadra Mobile, avrebbero partecipato all’estorsione. I fatti, secondo la ricostruzione della polizia, sono avvenuti in una chiesa del centro di Bologna, dove si svolgono attività assistenziali rivolte a minori, immigrati e famiglie in difficoltà.

Proprio in questo contesto il religioso avrebbe conosciuto il romeno. Dopo settimane di minacce, il prete avrebbe consegnato 2.000 euro alla famiglia di romeni, che vive a Zola Predosa, nell’hinterland. Quando si è sentito chiedere altri soldi (500 euro) ha deciso di andare in questura a raccontare tutto.

Le richieste estorsive, intercettate dalla polizia, sono proseguite fino a marzo: “Vi ho dato 2000 euro, io soldi non ne ho più, lasciatemi perdere – diceva il religioso al telefono – speravo aveste un po’ buon cuore e di buon senso”.

Nei giorni scorsi la polizia, in una perquisizione, ha sequestrato il filmato girato dal giovane con il telefonino utilizzato nel ricatto. L’indagine avrebbe chiarito che non si è trattato di abusi, ma di atti sessuali consensuali.