Bologna: rinviati a giudizio 4 medici per donna morta in ospedale

Pubblicato il 22 Dicembre 2011 - 15:50 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA, 22 DIC – Quattro rinvii a giudizio per la morte di Leonarda Mainetti, la donna di 59 anni deceduta il 25 settembre dello scorso anno al reparto di gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dopo un intervento chirurgico per l’asportazione di un polipo al duodeno effettuato tre giorni prima.

Il Gup Pasquale Gianniti ha disposto il processo per omicidio colposo a carico del primario del reparto, Nicola D’Imperio, del medico che fece l’intervento, Paola Billi, di un medico di turno e di un altro professionista presente in sala operatoria.

All’indomani dell’intervento, la donna fu sottoposta a una operazione d’urgenza ma mori’ due giorni dopo per setticemia. I consulenti del Pm stabilirono che la donna, morta per le complicanze dovute alla perforazione duodenale avvenuta dopo l’asportazione endoscopica di un polipo, poteva essere salvata.

A seguito dell’intervento furono prodotte due perforazioni, una complicanza ampiamente descritta dell’intervento. Per i consulenti quindi, avrebbe dovuto essere riconosciuta, anche per i sintomi e il dolore mostrati dalla paziente.

Al primario viene imputato anche il fatto di aver affidato la polipectomia ad una persona priva della necessaria esperienza, e di aver omesso di disporre un opportuno monitoraggio del decorso della paziente, oltre che un opportuno iter diagnostico.

Durante l’udienza preliminare la famiglia della donna, assistita dagli avvocati Gianluigi Lebro e Giulio Basagni, si e’ costituita parte civile: ”Parlare di soddisfazione e’ tristemente fuori luogo, come i parenti hanno sempre sostenuto e come le indagini hanno inequivocabilmente confermato, i profili di colpa ascrivibili agli imputati sono tali da imporre il vaglio dibattimentale.

Quella donna e’ entrata al Maggiore per un intervento programmato di routine e non e’ piu’ uscita. Il processo stabilira’ se qualcuno degli imputati sia esente da colpa, difficile pensare che nessuno abbia sbagliato”, hanno detto i legali. Il processo comincera’ il 28 maggio.