Bologna, il “super tram” sbanda ancora: il Civis ancora in alto mare dopo i collaudi

Pubblicato il 14 Gennaio 2011 - 19:41 OLTRE 6 MESI FA

Il “Super Tram” di Bologna si è dimostrato un fallimento, dopo i primi collaudi. Si tratta di un progetto di cui in città si parla da anni, ma nonostante i lavori siano terminati, le lacune non mancano. I problemi del Civis (questo il nome del mezzo) sono stati raccontati da Francesco Alberti sul Corriere della Sera.

Questa è stato in sintesi, il giro di prova del tram, come narrato dal cronista del Corriere: “Per due volte ha sbandato in mezzo al traffico, poi ha mostrato più di un’incertezza in curva e quando è stato il momento di allinearsi alla banchina, l’operazione è stata tutt’altro che chirurgica. È stato un vecchio autista a bordo a riportare il mezzo in traiettoria”.

A bordo del mezzo c’erano i due giudici che dovevano valutare quanto il tram fosse affidabile: “Scesi dalla vettura sperimentale, dopo quella che doveva essere la prima prova su strada, i magistrati Valter Giovannini e Antonello Gustapane non si sono pronunciati, ma che l’esame sia stato un mezzo flop l’hanno capito anche i bambini”.

Eppure, ricorda Alberti, il progetto è in cantiere da tanto tempo: “Sono anni, d’altra parte, che sbanda il decantato Civis, supercomputerizzato tram su gomma a guida ottica che prima o poi unirà parte della periferia al cuore della città (doveva essere pronto per il 2010, forse lo sarà nel 2012). Sono anni che questo colossale progetto da 182 milioni di euro (di cui 109 dallo Stato) sovrasta e dilania la politica bolognese: modifiche di percorso, sollevazioni di comitati popolari, ritardi, voltafaccia, allarmi più o meno catastrofici. Un tormentone estenuante. Ora complicato dall’ingresso in scena della magistratura, chiamata ad accertare la regolarità del progetto sotto il profilo della sicurezza (da qui il test dell’altro giorno e il sequestro di alcune vetture), oltre che il corretto adempimento delle clausole contrattuali da parte dell’azienda costruttrice «Irisbus»” .

Il Civis, sottolinea Alberti, “è costato un occhio: e continuerà a costare. L’Azienda trasporti comunale (Atc) ha calcolato in 15 mila euro al giorno la penale che Irisbus e Coop Costruttori dovranno pagare per i ritardi nella consegna del progetto. E sarà braccio di ferro, visto che le due aziende addebitano ad altri la responsabilità dello slittamento dei tempi. Per non parlare, poi, delle 48 vetture, moderne e scintillanti, che da tempo languono inutilizzate nei magazzini, ma che intanto richiedono un’adeguata e costosa manutenzione”.