Bomba nella caserma: “Santa Barbara” nel mirino da un anno. Le intercettazioni della Digos

Pubblicato il 12 Ottobre 2009 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA

poliziaLa caserma Santa Barbara, attaccata da un libico era tra gli obiettivi di due presunti terroristi marocchini arrestati a Milano nel dicembre 2008, che progettavano una serie di attentati proprio nel capoluogo lombardo. E ora l’obiettivo degli inquirenti è quello di accertare se l’attentato di oggi sia in qualche modo collegato agli arresti di un anno fa.

Il nome della caserma venne fuori da una telefonata intercettata dalla Digos in cui i due marocchini indicavano anche altri obiettivi: l’ufficio stranieri e la sede del terzo reparto mobile della Polizia in via Cagni, a Milano, la caserma dei carabinieri di Giussano e la sede della Compagnia dell’Arma a Desio, il parcheggio del supermercato Esselunga di Seregno.

I due marocchini, Rachid Ilhami, di 31 anni predicatore del centro culturale ‘Pace’ di Macherio, e Gafir Abdelkader, di 42, furono arrestati il 2 dicembre del 2008: di loro gli investigatori dissero che si trattava di «cani sciolti, pervasi però da forte radicalismo islamico».

Dalle intercettazioni è emerso che il gruppo – oltre ai due arrestati l’indagine ha riguardato altre sette persone – dalla predicazione era passato a studiare gli effetti degli ordigni, le tecniche di autodifesa e come utilizzare sostanze comuni per creare ordigni.

«Ci vuole qualcosa che rimanga nella storia, così avresti il riconoscimento di Dio e la grazia di Dio» diceva uno dei due arrestati in una conversazione intercettata a settembre 2008. E in un’altra: «tu vai dentro, per esempio in una caserma dei carabinieri e ci sono 10, 15 militari, e se li terrorizzassimo?»commentavano.

Secondo gli investigatori si trattava comunque di personaggi non inseriti in alcuna organizzazione e che, non essendo riusciti a trovare i contatti necessari per recarsi nelle zone di guerra, avevano deciso di combattere la propria battaglia in Italia.