Bonanni dopo il bengala di Torino: “Non arresterei Rubina ma i suoi cattivi maestri”

Pubblicato il 10 Settembre 2010 - 17:23 OLTRE 6 MESI FA
bonanni contestato festa pd

Le contestazioni a Bonanni alla festa del Pd

”Più che arrestare una ragazza io arresterei tanti cattivi maestri”. E’ quanto ha affermato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, replicando alle affermazioni del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, secondo il quale si sarebbe dovuto arrestare Rubina Affronte, l’autrice del lancio del bengala che ha sfiorato due giorni fa il leader sindacale nel corso della festa del Pd a Torino.

”Siccome non sono censore di nessuno – ha proseguito Bonanni – però posso almeno esprimere le mie opinioni, dico che ci sono tanti cattivi maestri e lascio ad ognuno giudicare chi sono”. Secondo Bonanni ”i cattivi maestri meriterebbero una pena grave e purtroppo di questi ne abbiamo sempre di più in Italia, sia nel sociale che in politica”.

”Che una ragazza così giovane venga catturata da un clima del genere – ha aggiunto il leader sindacale – siccome siamo stati tutti giovani, so come avviene, il problema è cosa c’è dietro a questa ragazza a quello che sente e all’ambiente in cui vive. Non ci si deve meravigliare per quello che accade oggi, bisogna essere vigili, coraggiosi e pazienti in tutti quei giorni in cui ognuno alza i toni”.

A chi poi gli ha evocato il lancio dei bulloni verso i sindacalisti all’inizio degli anni Novanta, Bonanni ha replicato spiegando che il fatto di cui è stato protagonista due giorni fa a Torino ”ricorda sempre la stessa storia dei tanti che sono molto disinvolti nel linguaggio che usano”. Costoro, a giudizio di Bonanni, fanno tutt’altro che ”nutrire la politica e il sociale con la dialettica politica, che consiste nell’accettare quando un altro non è d’accordo con noi senza odiarlo e indicarlo come obiettivo, dicendo che è un venduto e che fa altro”.

Bonanni sostiene che ”quando si persegue in questo modo, puntando il dito contro le persone che non sono d’accordo con noi, le persone più deboli, quelle piu’ esagitate, mettono in atto iniziative violente”. Bonanni ha concluso il suo ragionamento spiegando che ”quella di Torino non è stata una contestazione, è stato il tentativo di fare un danno alle persone, alla mia persona e ad altre, non si va in giro per le manifestazioni con candelotti e bengala che possono arrivare fino a cinquecento gradi di calore e possono davvero causare un dramma”.