Botte e denti rotti nella palestra della scuola media: 12enne aggredito dai bulli a Grosseto

La famiglia ha sporto denuncia e ha dovuto cambiare scuola: l'aggressione è solo il culmine di numerosi e continui atti di bullismo

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Febbraio 2023 - 19:05 OLTRE 6 MESI FA
Botte e denti rotti nella palestra della scuola media: 12enne aggredito dai bulli a Grosseto

Foto d’archivio ANSA

Bulli in palestra a Grosseto. Botte e denti rotti nello spogliatoio della palestra di una scuola media a Grosseto. La vittima ha appena 12 anni, come i suoi aggressori, due bulli che lo vessavano da mesi. A denunciare l’accaduto sono stati i familiari del ragazzino, che tempestivamente hanno provveduto anche a fargli cambiare scuola.

La violenta aggressione, avvenuta nei giorni scorsi, rappresenta il culmine di numerosi e continui atti di bullismo nei confronti del 12enne fra cui messaggi discriminatori, videochiamate aggressive e prese in giro molto pesanti.

Bulli a Grosseto, l’aggressione in palestra

Secondo quanto riporta il quotidiano Il Tirreno, in due sono saliti sulla schiena del dodicenne procurandogli traumi e  schiacciandolo a terra fino a fargli sbattere ripetutamente il mento sul pavimento. Il ragazzino ha avuto pure due denti rotti, la cui ricostruzione risulta compromessa, oltre a tumefazioni e contusioni in varie parti del corpo.

Il padre dopo la violenta aggressione lo ha portato in ospedale poiché accusava forti dolori alla schiena e anche alla testa. Ora il ragazzo è sotto choc e i genitori hanno dovuto fargli cambiare scuola oltre a presentare denuncia alla Polposta.

Bulli a Grosseto, i genitori avevano sospetti da tempo

Il 12enne ha raccontato in modo compiuto gli episodi subiti nel corso dei mesi solo dopo l’aggressione finale. Da tempo i genitori avevano avuto il sentore che in quella scuola ci fosse qualcosa che non andava e c’erano stati anche diversi colloqui con i docenti dell’istituto con cui era stata trattata la questione.

Avevano ottenuto di separarlo dal compagno di banco e di evitare che altri continuassero a vessarlo con messaggi su whatsapp. Ma non è bastato a fermare le violenze psicologiche e alla fine anche fisiche contro di lui.

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