Botti Capodanno, chi li vieta e chi no. Renzi sindaco disse: “Ordinanze inutili”

di reda
Pubblicato il 30 Dicembre 2014 - 06:05 OLTRE 6 MESI FA
Botti Capodanno, chi li vieta e chi no. Renzi sindaco disse: "Ordinanze inutili"

Botti Capodanno, chi li vieta e chi no. Renzi sindaco disse: “Ordinanze inutili”

ROMA – Botti di Capodanno, che fare? E’ il cruccio col quale ogni sindaco d’Italia si trova a dover fare i conti a pochi giorni dalla notte di San Silvestro. Lo scorso anno i comuni che hanno deciso di intraprendere la battaglia contro i petardi erano circa 800. Nel 2014 l’ultimo dell’anno sarà senza botti anche a Milano, Bari, Venezia e Torino. Ma c’è chi invece ritiene che le ordinanze anti-petardi siano “le più inutili della storia dell’umanità”. Matteo Renzi dixit nel 2011, quando era ancora sindaco di Firenze.

Inutili perché, è il ragionamento fatto anche dal suo successore Dario Nardella, sarebbe impossibile sorvegliare ogni balcone, piazza e via della città. Meglio affidarsi alla ragionevolezza dei cittadini e fare appello al loro buon senso. Botti liberi anche a Roma, che è rimasta sorda all’appello della Lav rivolto a “tutti i primi cittadini” per preservare gli animali costretti ogni anno a una notte di terrore.

A Milano Giuliano Pisapia, non si arrende alle evidenze: “Fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici sono vietati in tutto il Comune fino alla mezzanotte del primo gennaio. Le sanzioni vanno dai 25 ai 500 euro”. Anche in provincia di Bergamo, quasi tutti i comuni hanno optato per il divieto.

Mentre in altre Regioni d’Italia vige la schizofrenia. Come in Sardegna: a Porto Torres e Sassari chi spara petardi in strada è punito con una multa salatissima di 500 euro, mentre a Cagliari ci si affida al senso di responsabilità dei cittadini. A Olbia già dal 2011 è vietato sparare botti, quest’anno è un mistero.

Per non parlare di Napoli, dove il Capodanno è da sempre tra i più chiassosi. I sindaci di San Giorgio, Portici e Ercolano hanno vietato i botti e pure la vendita. Ma basta spostarsi di pochi km per trovare comuni in cui “si ordina la vendita di artifici pirotecnici solo in esercizi abilitati”.

Unica novità a Genova, dove si sperimentano gli spettacoli piromusicali, cioè fuochi senza detonazione, accompagnati da brani di musica sinfonica.