Bra, uomo fugge da clinica psichiatrica: è pericoloso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Novembre 2015 - 05:11 OLTRE 6 MESI FA
Bra, uomo fugge da clinica psichiatrica: è pericoloso

Bra, uomo fugge da clinica psichiatrica: è pericoloso

CUNEO – Piergiorgio Azzalin, 32 anni, è il detenuto fuggito dalla clinica psichiatrica San Michele di Bra, in provincia di Cuneo, nel pomeriggio del 6 novembre. L’uomo è considerato socialmente pericoloso e ormai da oltre 24 ore la caccia all’uomo va avanti. La sua fuga, mentre carabinieri e polizia proseguono le ricerche, ha scatenato la polemica sulla gestione degli ex internati negli ospedali psichiatrici giudiziari.

Azzalin, una lunga serie di reati alle spalle, era sottoposto a custodia cautelare in Rems, Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza. Nella struttura di Bra era appena arrivato e vi sarebbe dovuto restare per un anno intero, fino al novembre 2016, su disposizione del tribunale di Vercelli che lo aveva ritenuto ‘socialmente pericoloso’.

La sua è stata una ‘evasione’ in piena regola, anche se tecnicamente il termine è improprio. In pieno giorno è saltato giù da una finestra, senza inferriate, ha scavalcato una cancellata, e ha raggiunto la stazione ferroviaria e ha fatto perdere le proprie tracce. I posti di blocco effettuati nella zona hanno dato esito negativo, così come i controlli effettuati a Pavone Canavese, il paese in provincia di Torino di cui è originario. E dove nel 2008 ha fatto esplodere la casa della madre che si era rifiutata di prestargli l’auto.

Azzalin faceva parte di un primo gruppo di detenuti degli ex Ospedali psichiatrici giudiziari destinati dalla Regione alla clinica braidese in attesa che venga completata la nuova Rems di Grugliasco (Torino). Su Facebook il sindaco di Bra, Bruna Sibille, che sin dall’inizio si era opposta con tutta l’amministrazione comunale al progetto ha scritto:

“Ho sollecitato per iscritto Prefettura e Regione ad aprire un’indagine per comprendere le ragioni dell’accaduto e, soprattutto, scongiurare ulteriori problemi futuri. Ho chiesto con forza anche che, prima della conclusione di questa indagine, non si proceda ad altri ricoveri nella clinica”.

Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, in una nota in cui precisa che Azzalin non era soggetto al controllo della Polizia Penitenziaria, invita a non utilizzare l’episodio per mettere in discussione la Riforma della Sanità penitenziaria del 2008 e “la norma di civiltà” che ha consentito il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Ma il leghista Roberto Cota punta il dito contro la Regione Piemonte che, a suo dire, “ha dormito”: non solo, sostiene,

“non ha seguito il programma da noi impostato per predisporre di idonee strutture per personale proveniente da ex Opg”, ma “mi risulta che siano stati persi anche i relativi finanziamenti…”.