Braccianti, Aboubakar Soumahoro si incatena a Piazza Montecitorio e inizia lo sciopero della fame

Il sindacalista a distanza di pochi giorni dall’ennesima morte di un bracciante nel foggiano decide di protestare a Piazza Montecitorio.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2022 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA
Braccianti Aboubakar Soumahoro

Braccianti, Aboubakar Soumahoro si incatena a Piazza Montecitorio e inizia lo sciopero della fame

Il sindacalista Aboubakar Soumahoro a distanza di pochi giorni dall’ennesima morte di un bracciante nel foggiano, Yusupha Joof di 35 anni, ha deciso di protestare a Piazza Montecitorio, incatenandosi e iniziando lo sciopero della fame e della sete.

Aboubakar Soumahoro inizia lo sciopero della fame 

Soumahoro racconta quali sono le motivazioni che lo hanno portato alla protesta: “Sono qui oggi perché le nostre vite, di lavoratrici e di lavoratori, non possono continuare a soccombere sui luoghi di lavoro (come ad esempio nei campi di raccolta di frutta e verdura, sui cantieri edili, ecc) ed ad essere carbonizzate dalle fiamme della miseria, come è recentemente accaduto a Yusupha Joof. Sono qui oggi perché una Repubblica fondata sul lavoro non può coltivare e normalizzare la cultura del LAVORO POVERO. Come diceva il maestro Giuseppe Di Vittorio, non è “giusto che il salario dei lavoratori sia al di sotto dei bisogni vitali dei lavoratori stessi e delle loro famiglie, delle loro creature“. Sono qui oggi per CHIEDERE al Palazzo di smettere di ignorare le nostre grida di dolore e di iniziare a vedere le sofferenze delle lavoratrici e dei lavoratori del Paese Reale”.

Le richieste al Governo

E fa delle richieste ben precise al Governo: il salario minimo legale, passando per un piano nazionale contro gli infortuni sul lavoro e arrivando a una riforma della filiera agricola, con quella che lui definisce “patente del cibo”, perché braccianti e contadini non possono “continuare ad essere schiacciati sotto il rullo compressore della potente Grande Distribuzione Organizzata”. Infine chiede anche un permesso di soggiorno per evitare che il caporalato possa agire indisturbato.