Braciole alla riscossa: Coldiretti campagna contro i vegani

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Maggio 2016 - 10:50 OLTRE 6 MESI FA
Braciole alla riscossa: Coldiretti campagna contro i vegani

Braciole alla riscossa: Coldiretti campagna contro i vegani

ROMA – “Braciole alla riscossa”: si chiama così la campagna della Coldiretti, partita giovedì, a difesa della carne italiana e contro i vegani. L’associazione dei coltivatori e degli allevatori ha lanciato infatti la Giornata nazionale della Carne e ha organizzato una manifestazione al centro congressi di Torino con gli interventi di nutrizionisti e di chef e l’aiuto del ‘Tutor della carne’ che consiglia i consumatori nell’acquisto e nella preparazione dei piatti. Nell’area esterna sono state accese le griglie per cucinare le carni. Presenti la giunta nazionale di Coldiretti, il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti, attesi il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e Giancarlo Caselli, presidente dell’Osservatorio Agromafie.

“Quasi un italiano su dieci – ha ricordato la Coldiretti – ha eliminato dalla sua alimentazione la carne, sotto attacco di allarmismi infondati, provocazioni e campagne diffamatorie, ma si tratta di un alimento determinante per la salute, che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, per il suo indispensabile contributo proteico”. Il consumo pro-capite in Italia è sceso a 85 grammi al giorno, “ben al di sotto – sostiene la Coldiretti – del limite dei 100 grammi fissato dai più accreditati istituti di ricerca”. Negli ultimi cinque anni sono state chiuse quasi 12 mila stalle, anche per effetto delle importazioni dall’estero, ed oggi quasi un terzo della carne consumata in Italia è importata dall’estero, il 40% di quella bovina ed il 35% suina, “con effetti sull’economia, l’occupazione e la sicurezza alimentare”.

“Le carni nazionali – sottolinea la Coldiretti – sono più sane, perché magre, non trattate con ormoni (a differenza di quelle americane) e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari ‘Dop’ che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali”.