Hanno approfittato per mesi della malattia di persone disperate, disposte a spendere tutti i loro risparmi per ottenere una guarigione “impossibile”. Le loro vittime, infatti, erano soprattutto i malati di tumore. Per questo due bresciani, sedicenti esperti di bioterapia, sono stati denunciati in stato di libertà.
A Castrezzato (Brescia), secondo quanto scoperto dai carabinieri della compagnia di Chiari, arrivavano da tutt’Italia quando «non c’era più nulla da perdere».
Il giro d’affari scoperto al termine dell’irruzione negli uffici e negli ambulatori, avvenuta il 7 ottobre, era di milioni di euro. Per le “cure” da parte di chi si definiva «il capogruppo dei seguaci di Padre Pio», sono stati venduti immobili, aziende e più di una famiglia è finita sul lastrico.
Quando i carabinieri sono entrati nei locali sterilizzati in modo da sembrare ambulatori i due denunciati stavano praticando “cure” a una ragazza di 35 anni con un tumore al midollo. Era stata allestita, nei locali posti sotto sequestro, una cappella in cui sono stati trovati: un altare, ostensori, paramenti sacri, statue di Madonne e santi, una ventina di vesti liturgiche.
Le persone che si affidavano a queste cure, praticate attraverso l’imposizione delle mani, ma anche con messe celebrate da uno dei guaritori nella finta cappella, erano diverse centinaia. I due denunciati devono rispondere di truffa, circonvenzione d’incapace, lesioni personali, esercizio arbitrario della professione medica.