Brescia: 3 profughi pakistani, vivono in case comune, abusano di ragazza nel parco

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Ottobre 2016 - 20:36| Aggiornato il 13 Ottobre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Brescia, ragazza abusata nel parco: fermati 3 richiedenti asilo

Brescia, ragazza abusata nel parco: fermati 3 richiedenti asilo

BRESCIA – Tre richiedenti asilo di origini pakistane sono stati fermati a Chiari, in provincia di Brescia, e sono ora in carcere a Brescia con l’accusa di violenza sessuale. Lunedì sera nel parco pubblico del paese dell’ovest bresciano avrebbero stuprato una ragazza di 22 anni italiana che li ha poi denunciati. A bloccarli sono stati i carabinieri di Chiari su richiesta del pubblico ministero Ambrogio Cassiani.

I tre abitavano a Castrezzato e Chiari, in provincia di Brescia, in abitazioni messe a disposizione dalle amministrazioni comunali. Hanno tra i 23 e i 26 anni. Per l’accusa tutti e tre avrebbero abusato della vittima, una 22enne di Chiari.

“Non li avevo mai visti prima” ha detto la ragazza sotto choc ai Carabinieri che in poche ore hanno bloccato i presunti responsabili e che stanno ancora ricostruendo il caso al quale mancherebbero dei dettagli.

La vittima sarebbe stata bloccata lunedì sera tra le 23 e mezzanotte e trascinata nel parco pubblico del paese. Qui sarebbe stata violentata dai tre pakistani. Tutti avrebbero partecipato all’abuso che i medici hanno confermato in una relazione agli atti. C’è molto riserbo da parte degli inquirenti sulla vicenda che ha scosso Chiari, un paese di 19mila abitanti con una forte presenza di stranieri.

“Aspetto di conoscere meglio i fatti” ha spiegato il sindaco di centrosinistra di Chiari Massimo Vizzardi. “È una vicenda gravissima e se sarà confermata la risposta dovrà essere altrettanto importante e sovracomunale. Daremo una risposta politica”.

Duro il commento dell’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi: “Per i mostri non basta chiedere pene esemplari. Si deve esigere che venga consegnato loro un foglio di via e che non possano mai più mettere piede nel nostro Paese. Meglio se dopo essere stati sottoposti alla castrazione chimica, perché si ricordino per sempre del male che hanno causato a una giovane ragazza”. Per l’assessore alla sicurezza di Regione Lombardia Simona Bordonali “è ora che il governo si assuma le proprie responsabilità per il fatto di mantenere in hotel, in centri accoglienza e in appartamento decine di migliaia di irregolari. Per questi tre ora la pena è solo una: castrazione chimica e carcere in Pakistan”.