Briatore e le intercettazioni: “Ero preoccupato per Berlusconi”

Pubblicato il 12 Giugno 2011 - 14:02 OLTRE 6 MESI FA

Flavio Briatore (Foto Lapresse)

ROMA – Ieri paginate intere di giornale dedicate al nuovo capitolo intercettazioni: Briatore-Santanchè. Poi, nel pomeriggio, le prime scuse a Emilio Fede: è un amico, Briatore non voleva offenderlo. Quello che si dice al telefono, si sa, esce di getto e le frasi rilette a freddo, su carta, fanno tutto un altro effetto. “Berlusconi continua le sue feste, è malato” si legge nelle intercettazioni pubblicate. E ora, quello che nel processo Ruby è ironia della sorte un testimone della difesa, prova a correggere il tiro:  “Berlusconi non è malato”, dice Briatore al Corriere della Sera. Lui si dice preoccupato “Per la salute del presidente. Sono convinto che dovrebbe fare una vita più riguardata, riposare di più, anche se conoscendo l’uomo so che è quasi impossibile. E poi per la strumentalizzazione che viene fatta di queste cene, la pubblicazione delle mie telefonate ne è la prova: ancora una volta i giornali non raccontano fatti documentati ma giocano con le parole”.

“Parlavo con Daniela, una cara amica, di Berlusconi, un altro amico. Penso che chiunque durante una telefonata con un amico faccia battute sull’onda di un momento di rabbia, di preoccupazione, di paura. Non so quante volte al telefono ho dato d’impulso dello stronzo a persone che amo e stimo. Poi sulle abitudini sessuali si dice di tutto e di più”.

Insomma, solo “un chiacchiericcio, se lo avessi detto in pubblico me ne vergognerei. Ma fatto durante una telefonata privata non credo debba essere oggetto di alcuna valutazione”.

Ma Berlusconi politico regge ancora? “Credo che abbia smarrito la via del fare, si è fatto imbrigliare dalla politichetta e dai processi. Avrebbe dovuto non considerarli e procedere a riformare e governare”. E ora che si parla di primarie e di un nuovo leader, Briatore dice: “Siamo tutti sostituibili, anche io e lei”.