“Diffuse il dossier della Boccassini”: Brigandì a giudizio

Pubblicato il 14 Aprile 2011 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Procura di Roma ha ottenuto il giudizio immediato per Matteo Birgandì, il consigliere laico del Csm dichiarato decaduto dalla carica ieri, in relazione all’indagine aperta dopo la pubblicazione sul quotidiano Il Giornale di un articolo sul procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini.

Il processo, su decisione del gip Daniela Parasporo, inizierà il prossimo 31 ottobre di fronte alla X sezione penale collegiale del Tribunale di Roma.

Brigandì è accusato di aver fornito documenti interni al Csm alla giornalista Anna Maria Greco che ha poi redatto un articolo sul procuratore aggiunto di Milano e su un procedimento disciplinare nei suoi confronti risalente agli inizi degli anni ’80.

A processo con Brigandì anche il suo collaboratore, Fabio Faccaro: per entrambi il reato ipotizzato è quello di abuso d’ufficio.

Ieri, 13 aprile, il plenum del Csm aveva dichiaro la decadenza di Brigandì. La ragione: non essersi dimesso per tempo da ruolo di amministratore della Fin Group, mentre la legge stabilisce l’incompatibilità tra l’essere componente di un consiglio di amministrazione di una società commerciale e l’incarico di consigliere del Csm.

Per questa vicenda l’ex consigliere laico è indagato, sempre a Roma. La Procura ha chiuso qualche giorno fa l’inchiesta nella quale si ipotizza il reato di falso.