Brindisi, crolla un costone: morto un ricercatore

Pubblicato il 21 Ottobre 2010 - 18:46 OLTRE 6 MESI FA

Stava facendo rilievi lungo la linea di costa per verificare il livello di erosione che da tempo insidia il litorale brindisino in uno dei tratti più belli, a ridosso dell’oasi protetta di Torre Guaceto. E proprio il deterioramento della falesia che si affaccia a picco sul mare ha provocato la morte di un giovane ricercatore di Taranto, stagista della facoltà di biologia dell’Università del Salento che è stato travolto da un grosso blocco compatto di terra argillosa staccatosi dal costone sovrastante.

Il giovane, Paolo Rinaldi, 29 anni, stava compiendo rilievi con una collega, Anna Scarpino, 30 anni, di Matino (Lecce), proprio nel tratto di costa in località Apani, per il quale più volte era stato lanciato l’allarme per il rischio frana. Lo scorso agosto la Capitaneria di porto di Brindisi aveva interdetto qualsiasi attività lungo la battigia nella zona (tra Torre Guaceto e la località Apani), proprio perché l’accentuato fenomeno di erosione del mare poteva rappresentare un rischio anche per i bagnanti.

L’obiettivo della ricerca era di avere elementi certi per denunciare ancora una volta con dati obiettivi il livello di erosione della costa e chiedere interventi adeguati da parte delle istituzioni. ”Stiamo crepando tra dissesto idrogeologico e suolo indifeso”, ha detto l’assessore alla Protezione civile della Regione Puglia, Fabiano Amati, che dopo l’incidente ha espresso ”rabbia nel vedere inascoltati gli appelli degli amministratori locali, provinciali e regionali, nel chiedere al governo un punto di priorità” sul tema della tutela della costa brindisina.