Bulgari: “I miei gioielli e le stelle della Dolce Vita”

Pubblicato il 9 Marzo 2011 - 09:27 OLTRE 6 MESI FA

Gli orecchini di Bulgari indossati da Julianne Moore

ROMA – “È stato un passo inevitabile. Ci stiamo ragionando da tempo. La famiglia è sempre più grande. Tanti figli, cugini e nipoti. Il prossimo passaggio generazionale rischiava di essere complicato. E per senso di responsabilità verso i 4mila dipendenti abbiamo preso questa decisione. Come può immaginare, con grande sofferenza personale”: con queste parole, e un po’ di commozione, Paolo Bulgari racconta, in un’intervista a Repubblica, i motivi che hanno portato alla cessione dell’azienda di famiglia a Bernard Arnault in cambio del 3% di Lvmh (con la regia di Credit Suisse).

Conferma quanto anticipato anche dall’amministratore delegato Francesco Trapani: “Nessun italiano era disposto ad allearsi con noi! E non sa quanto mi spiace. Per cinque anni abbiamo cercato partner tricolori, pronti anche ad andare in minoranza. Ci hanno risposto tutti picche. Certo rimane un po’ d’amarezza per questo Paese…”.

Per chiarire ancora di più il concetto dice, “togliendosi un sassolino dalla scarpa: “Noi diamo lavoro a tanta gente in Italia, siamo un gruppo trasparente che non ha mai avuto bisogno della politica. Mi immaginavo che alla mostra per i nostri 125 anni a Roma venisse a trovarci qualche istituzione”.

E in questi 125 anni di storia i Bulgri hanno visto i loro gioielli al collo, alle orecchie, al polso e alle dita di grandissime star, da Anna Magnani a Sofia Loren, da Meryl Streep a Romy Schneider, passando per Liz Taylor e Ingrid Bergman, fino a Sharon Stone, Claudia Cardinale, Monica Vitti, Nicole Kidman.

Ricorda di quando Elisabeth Taylor e Richard Burton erano a Roma “per girare “Cleopatra”. Innamoratissimi. Litigiosissimi. E spesso alticci. Arrivavano come due furie nel negozio di via Condotti. E lui, per far pace, le regalava una gioia”.

Una cliente difficile fu invece Anna Magnani: “Entrò in negozio. “Vai a servirla” mi dissero. Io avrò avuto sì e no 20 anni e lei, che aveva un carattere forte, non la mandò giù. “Sono una grande cliente – disse – chi è questo ragazzino?” Mi trattò malissimo”.

Alle star di Hollywood, tra cui anche l’elegante Audry Hebpurn, piacevano “La creatività e il lavoro artigianale. Abbiamo inventato i gioielli multicolori quando a Parigi tagliavano solo diamanti…”.