Bullismo: a Matera ragazzino perseguitato su Facebook

Pubblicato il 3 Dicembre 2010 - 19:52 OLTRE 6 MESI FA

La ”necessita”’ per un ragazzino di essere accettato da un gruppo la cui forza gli dava forse sicurezza è quasi certamente all’origine di un caso di bullismo via facebook che, a Matera è stato chiuso dalla Polizia postale con la segnalazione all’autorità giudiziaria di sette minorenni di età inferiore ai 14 anni, che hanno perseguitato con cattiveria un loro coetaneo, alla fine quasi deciso a non andare più a scuola.

Tutto è cominciato circa sei mesi fa, in una scuola media della città. Un ragazzino vuole entrare in un gruppo di coetanei, vuole essere accettato da loro: ruba la password ad un suo compagno di classe, potendo così accedere al suo profilo su facebook. Insieme agli altri sei coetanei, il gruppo in cui inserirsi, non esita a violare il profilo del suo compagno: per fare uno scherzo, si sono giustificati i ragazzini quando sono stati scoperti dalla Polizia. In realtà, se si è  trattato di uno scherzo, lo è  stato solo all’inizio.

Per loro, però, perché  per la loro vittima si è messa subito male: sono apparse scritte ingiuriose (”sei uno altezzoso”, ”sei un figlio di papà”), allo scopo di renderlo antipatico agli occhi degli altri; parolacce e minacce. La situazione è peggiorata quando i sette hanno inserito nel profilo del ”bersaglio” della loro cattiveria anche un terribile fotomontaggio: la sua faccia era deturpata da una rara quanto gravissima malattia venerea.

Per il bambino preso di mira dai suoi coetanei (alcuni frequentavano la sua stessa classe) sono cominciati i problemi: il suo turbamento e le sue preoccupazioni sono aumentati fino al punto che aveva cominciato a non voler più andare a scuola pur di non incontrare i suoi persecutori. Oltretutto, si era già creato un gruppo di una ventina di soggetti che ”attaccava” l’antipatico e ne chiedeva l’emarginazione.

Ad un certo punto, però, il ragazzino ha detto tutto ai suoi genitori: la conseguenza è stata la presentazione di una denuncia alla Polizia postale e l’avvio di un’indagine per accesso abusivo a sistema informatico, diffamazione aggravata e sostituzione di persona. Gli accertamenti dei tecnici hanno permesso di chiarire tutta la vicenda, individuando sia il ragazzino che per primo era riuscito ad entrare sul profilo facebook della vittima sia i suoi ”complici”.

Oggi 3 dicembre sono arrivate le segnalazioni al Tribunale per i minorenni. Intanto, il ragazzino vittima dei bulli ha cambiato classe, l’ex amico che ha violato il suo profilo ha cambiato istituto: ma in tutti sono rimaste molte domande senza risposta.