Caccia alle balene, stop in anticipo per il Giappone. Vince Sea Shepherd

Pubblicato il 9 Marzo 2012 - 17:47 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO, 9 MAR – Gli ambientalisti della Sea Shepherd vincono per il secondo anno di fila la dura battaglia contro la flotta baleniera nipponica, costretta al rientro anticipato dalle acque dell'Antartico e con un 'bottino' decisamente magro.

Sia la Nisshin Maru sia le unita' di scorta sono gia' dirette verso il Giappone e lontane dai territori di caccia, ha detto il leader dell'associazione, Paul Watson, al comando della nave ammiraglia Steve Irwin, rientrata nel porto di Melbourne.

''Da quando la nostra unita' Bob Barker ha raggiunto il 5 marzo la Nisshin Maru, la stagione di caccia si e' di fatto conclusa'', ha osservato Watson, aggiungendo tra l'entusiasmo generale che il successo della missione e' legato alla tenacia con cui le navi della Sea Sheperd ''hanno inseguito la flotta nipponica per oltre 17.000 km, dando loro poco tempo per uccidere balene''. Le due navi arpionatrici hanno impiegato piu' tempo ''a contrastare la nostra azione che a sparare arpioni''.

A stretto giro, a Tokyo il governo ha ammesso la chiusura prima del previsto dell'annuale stagione di 3 mesi di caccia alle balene 'per fini scientifici', ufficialmente a causa delle ''cattive condizioni meteo''. E' stato il ministro della Pesca, Michihiko Kano, a riferirlo in conferenza stampa: nel complesso sono state catturare 267 balene, di cui 266 balenottere minori (a fronte del numero programmato di 850) e una balenottera comune (contro 50). La flotta nipponica dovrebbe ora fare rientro a fine marzo, mentre l'Istituto di ricerca sui cetacei, che svolge la 'caccia a fini scientifici' coi proventi delle vendite di carne di balena, si trovera' probabilmente a fronteggiare la carenza di fondi per la prossima stagione. Kano, sul punto, ha detto che il governo analizzera' la situazione e decidera' poi cosa fare, con la prospettiva piu' che verosimile di un nuovo braccio di ferro con la Sea Shepherd.

Il gruppo di ambientalisti, schierati per la protezione dell'Antartico considerato come una riserva dei cetacei, ha ostacolato le operazioni della flotta nipponica ben 11 volte nel fine stagione, con un'efficacia tale da costringerla a battere in ritirata, come capitato lo scorso anno. ''E' stata una campagna ben riuscita. Vi sono centinaia di balene che nuotano liberamente nel loro santuario, che sarebbero morte se non ci fossimo stati noi'', ha concluso Watson, anticipando che se i giapponesi vorranno tornare a cacciare, Sea Shepherd li affrontera' con unita' rafforzate: quattro navi, due elicotteri, quattro droni Uav e un battaglione di 120 volontari.