Cade una lapide, marmista Gianmarco Lucetti rischia vita

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Febbraio 2016 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA
Cade una lapide, marmista Gianmarco Lucetti rischia vita

Cade una lapide, marmista Gianmarco Lucetti rischia vita

MAERNE (VENEZIA) – Cade una lapide, marmista Gianmarco Lucetti rischia vita. Ha rischiato di morire per colpa di una lapide. Mentre faceva il suo lavoro. Succede tutto nel cimitero di Maerne in provincia di Venezia e a rischiare la pelle è stato un uomo di 25 anni, Gianmarco Lucetti. L’uomo, come racconta “Il Gazzettino”, stava

lavorando sul nuovo blocco loculi per posizionare la lastra di marmo di chiusura definitiva. Ma togliendo il frontale provvisorio si sono staccate anche le lastre corrispondenti delle file superiori.

Per fortuna il collega gli ha urlato «attento». Lucetti è riuscito a fermare quella della seconda fila e ripararsi col braccio da quella della terza, che però l’ha investito sulla fronte con i suoi 80 chili. Per il collega e l’assistente-custode del camposanto sono stati attimi di terrore, con il giovane riverso a terra, stordito. Trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso di Mirano, gli è stata riscontratata una brutta botta al capo e resterà in osservazione 24 ore.

All’uomo, quindi, è stata data una prognosi di 7 giorni. Tempo in cui dovrà indossare anche il collare cervicale. Ancora il Gazzettino:

L’episodio ripropone il problema del sistema di fissaggio dei sigilli adottato dall’impresa a cui il Comune ha assegnato i lavori del nuovo blocco loculi, dov’erano si erano già verificati degli incidenti. Le lastre sono agganciate una all’altra, togliendone una si allentano o cadono anche le altre con relativi rischi per gli operatori e per i familiari dei defunti. «La ditta che ha fatto i lavori è incompetente e il professionista che li ha avvallati pure – ripete il papà di Gianmarco, Riccardo, titolare della Lucetti Marmi – È inconcepibile che per togliere un sigillo si debbano puntellare anche quelli attorno, e che se ne manca uno quelli vicini siano pericolanti. Basterebbe sostituire le borchie attuali con borchie più grandi, ancorate al marmo. Ci siamo lamentati spesso col Comune, non hanno fatto nulla. Deve scapparci il morto?».
I Lucetti andranno per vie legali chiedendo un risarcimento. Al “conto” che si prospetta per il Comune si aggiunge anche la lapide andata in pezzi e la messa in sicurezza