Masiello riconosce l’emissario del Lecce. “Versati 40mila€ dopo le gare”

Pubblicato il 4 Aprile 2012 - 21:08 OLTRE 6 MESI FA

Andrea Masiello (Lapresse)

BARI – Si sono conclusi gli interrogatori per Andrea Masiello, arrestato dalla procura di Bari nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse truccate dello scorso campionato (insieme agli amici Fabio Giacobbe e Giovanni Carella). L’ex difensore del Bari, ora all’Atalanta, è stato ascoltato in mattinata per quello di garanzia dal gip Giovanni Abbattista nel carcere di viale Papa Giovanni XXIII dalle 10.30. Presente anche il pubblico ministero Ciro Angelillis. Francesco Rotunno, legale di Masiello, lasciando il penitenziario ha affermato che “Masiello è abbastanza provato da questa esperienza, è molto stanco”.

Terminato, dopo circa due ore, anche l’interrogatorio dei due magistrati inquirenti, il procuratore Antonio Laudati e il sostituto Angelillis che hanno lasciato il carcere così come i difensori di Masiello, Francesco Rotunno e Matias Manco nel tardo pomeriggio. Questi ultimi hanno riferito ai cronisti che “il verbale di interrogatorio è stato secretato” e che Masiello “ha risposto”.

Sembrerebbe che l’ex biancorosso abbia riconosciuto, in una foto in possesso degli inquirenti, il presunto emissario del Lecce. Quest’ultimo, come evidenziato nelle carte dell’inchiesta, gli avrebbe consegnato 300mila euro per “agevolare” la sconfitta nel derby Bari-Lecce (del 15 maggio del 2011) finita 0 a 2. In quell’occasione Masiello fu autore di un clamoroso autogol. A quanto pare l’uomo non sarebbe né un dirigente del Lecce né un uomo legato con contratto alla società. Tuttavia, gli investigatori ritengono che possa essere vicina al club.

Intanto prosegue l’attività d’indagine degli inquirenti. Qualche giorno dopo le partite del Bari truccate, sui conti correnti degli indagati sono stati versati quasi 40mila euro in contanti: è quanto hanno accertato i carabinieri nell’ambito dell’indagine che ha portato in carcere l’ex giocatore del Bari Andrea Masiello e i suoi due amici Fabio Giacobbe e Giovanni Carella. L’analisi dei conti correnti è contenuta nell’informativa del 21 febbraio scorso, allegata gli atti dell’inchiesta.