Caldo record “brucia” la vendemmia: ad agosto già si raccoglie l’uva

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Agosto 2017 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA
Caldo record "brucia" la vendemmia: ad agosto già si raccoglie l'uva

Caldo record “brucia” la vendemmia: ad agosto già si raccoglie l’uva

ROMA – Il caldo da record delle ultime settimane ha accelerato i tempi e dalla Sicilia alle Langhe è già tempo di vendemmia. L’uva è pronta per essere raccolta e secondo la Coldiretti si tratta della vendemmia più precoce degli ultimi 10 anni.

Carlo Petrini sul quotidiano La Stampa scrive che se è noto che la vendemmia non ha una data precisa, è anche vero che nelle Langhe non si era mai vendemmiato prima di Ferragosto:

“Anche la salubrità delle uve è messa a dura prova da questo clima; in piemontese (con un termine forse non molto tecnico, ma efficace) si dice che c’è il rischio di trovarsi in vigna con l’uva «cheuita», ovvero cotta dal sole e dall’arsura. Questa condizione non permette la maturazione ideale (necessaria in cantina per fare un buon vino) che si ottiene grazie all’escursione termica tra il giorno e la notte. Oggi, con le giornate bollenti e le notti che non rinfrescano, la mancanza di questa alternanza mette a rischio la formazione del contenuto zuccherino ideale, che sarà la base per la fermentazione e la vinificazione.

Che la vendemmia sia stata anticipata di qualche settimana e che il grande caldo possa aver stressato le uve, forse sembrerà una notizia non così rilevante. Tuttavia, va inclusa in un ragionamento più ampio. Problemi e stravolgimenti dell’enologia europea si verificano già da qualche anno: basti pensare alle ultime difficili stagioni della Borgogna, o al fatto che nuovi vigneti vengono impiantati nel Sud del Regno Unito. Le aree vitivinicole storiche sono sempre più stressate, mentre aumentano le latitudini alle quali si può coltivare la vigna, così come crescono le altitudini. Anche qui, sui pendii dell’Alta Langa, che una volta erano quasi interamente dedicati alla coltivazione della nocciola e al pascolo degli animali, oggi ritroviamo una zona vitivinicola pregiata e in crescita, interessante anche per grandi produttori storici che intravedono nei vantaggi climatici dell’altezza una possibilità di crescita”.