Calimera (Lecce), anziano aggredito da un medico di base VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Aprile 2020 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA
Calimera, aggressione

ROMA – Un anziano è stato aggredito con schiaffi, pugni e calci da un medico di base. E’ accaduto a Calimera, provincia di Lecce. L’aggressione è stata anche filmata da un passante.

L’anziano, raccontano le cronache locali, era andato dal medico per chiedere spiegazioni su una ricetta per un accertamento diagnostico. Quando l’anziano ha insistito chiedendo spiegazioni, il medico lo ha aggredito fino a farlo cadere per terra e poi ha continuato a colpirlo con calci. L’episodio è ora al vaglio dei carabinieri e dei vertici Asl.

All’aggressione hanno assistito anche un uomo e una donna. Quest’ultima ha anche tentato disperatamente di fermare il medico mentre l’anziano era terra. 

Al momento non è stata sporta denuncia formale nei confronti del medico ma i carabinieri, giunti sul luogo dell’aggressione, fanno sapere che si procederà d’ufficio nei confronti del responsabile per lesioni aggravate. Il video girato da un passante in cui si vede il medico colpire l’anziano è stato acquisito e messo agli atti.

Fonte: Ansa.

Borrelli: “Fase 2? A metà maggio”

 

La cosiddetta ‘fase 2’ di convivenza con il coronavirus potrebbe iniziare a metà maggio, anche se al momento non c’è alcuna certezza.

Lo ha spiegato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital ricordando che se si faranno tamponi a tappeto, indagini sierologiche e demoscopiche sulla rete di contagi, spetterà agli esperti del comitato-tecnico scientifico deciderlo. E su questo si sta già lavorando.

Il 16 maggio potrebbe essere la data giusta per la fase 2? “Se l’andamento non cambia, potrebbe essere, come potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati” ha risposto Borrelli sottolineando che al momento la situazione è stazionaria”.

“Dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2”.

La situazione attuale, ha concluso, consente però di “dare un po’ di respiro alle strutture sanitarie e alle terapie intensive: si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era molto più forte e comportava sacrifici straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e cura”. 

Fonte: Radio Capital, L’Eco di Bergamo, Ansa, YouTube.