Cambio residenza in 2 giorni, bollo blu rinnovato ogni 2 anni: le novità

Pubblicato il 24 Gennaio 2012 - 10:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Niente più code interminabili per ottenere un cambio di residenza o per il rinnovo annuale del bollino blu. Sono alcune delle novità che potrebbe introdurre il decreto semplificazioni allo studio del governo, venerdì in Consiglio dei ministri. Circola già una bozza: “Dove c’è una lungaggine dobbiamo intervenire per eliminarla”, promette il ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi, anche i cittadini possono lanciare le loro idee attraverso il sito del ministero. Ecco alcuni interventi previsti nella bozza del testo.

Residenza. Addio alle perdite di tempo anche sul fronte dei cambi di residenza. Le amministrazioni comunali saranno obbligate ad effettuarle in tempo reale via computer e a registrarle entro un tempo massimo di 48 ore.

Bollino blu. Scattano poi molte norme di semplificazione vera e propria. Ad esempio il bollino blu dell’auto potrebbe essere rinnovato ogni due anni, assieme alla revisione, invece che ogni anno come accade oggi.

Concorrenza fra territori. Molte le idee innovative. Fra le quali spicca quella anticipata ieri dal Messaggero relativa alla possibilità per interi territori (Regioni, Province o Comuni) di eliminare alcuni oneri amministrativi a carico delle imprese per dichiararsi «area de-burocratizzata». In determinate aree, per esempio, potrebbero essere eliminate le dichiarazioni di inizio attività e la gran parte delle autorizzazioni ambientali con l’obiettivo di rendere più facile la vita delle imprese. Passerebbe per questa via, in sostanza, l’introduzione di una forma di concorrenza fra i territori.

Stop rinvii. Nuova anche l’idea del “commissario anti-lungaggini”. Decorso inutilmente il termine per la conclusione di un procedimento i privati potranno rivolgersi alla pubblica amministrazione affinché, entro un ulteriore termine pari alla metà di quello originariamente previsto, il procedimento si concluda attraverso le strutture competenti o con la nomina di un commissario. Evidente, in questo caso, la deterenza verso forme di corruzione.

Tetto alle norme. Arriva anche un tetto alle norme burocratiche. Un apposito ufficio presso Palazzo Chigi sarà incaricato di applicare il principio “one in one out”, ovvero per ogni nuova norma un’altra deve essere eliminata.

Disabili. Arriverà il certificato unico per i diversamente abili ai quali, in sostanza, basterà un unico documento per ottenere i vari tipi di permesso legati alle loro condizioni da parte delle varie amministrazioni pubbliche.

Sportello per i turisti. Nascerà infine presso le Camere di commercio provinciali lo sportello del turista con l’obiettivo di assisterli anche attraverso una banca-dati centralizzata. Gli sportelli decentrati dovranno autofinanziarsi.

Imprese e lavoro. La Pubblica amministrazione si farà carico del pareggio degli oneri amministrativi: “L’idea di fondo – spiega il ministro Patroni Griffi – è che se una legge introduce un onere, a fine anno una quantità di oneri equivalente deve essere eliminata”. Molti oneri potrebbero essere ridimensionati: la bozza prevede un anno di tempo per attivare percorsi di semplificazione (in ambiti delimitati e a partecipazione volontaria). Per le piccole e medie imprese, tutte le comunicazioni previste dalla legge in materia ambientale vengono sostituite da una dichiarazione unica.

Entro due mesi, saranno definiti tempi e modi dell’agenda digitale del Paese. La lista dei controlli a cui sono preposte le imprese verrà pubblicato su www.impresainungiorno.gov.it e sul sito delle varie amministrazioni. Gli enti locali potranno cercare di creare aree “burocrazia free”, sfrondare le procedure per attrarre le imprese. Viene creata la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, presso la quale stazioni appaltanti ed enti aggiudicatori dovranno verificare il possesso dei requisiti. Prevista la responsabilità solidale negli appalti, mentre per fare l’autoriparatore non bisognerà più certificare la propria idoneità fisica.