Camera, Centro Italiano Fotografia: inaugurazione…con Eni

di Corinna Campanile
Pubblicato il 30 Settembre 2015 - 12:30| Aggiornato il 14 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
Camera, Centro Italiano Fotografia: inaugurazione...con Eni

Camera, Centro Italiano Fotografia: inaugurazione…con Eni

TORINO – Camera – Centro Italiano Fotografia, sarà inaugurato a Torino oggi 30 settembre 2015. La prima mostra è dedicata al fotografo ucraino Boris Mikhailov. Sarà presente anche una installazione di Eni (che è partner istituzionale): una stele interattiva per valorizzare cinque foto-icona dell’archivio storico dell’azienda.

Dopo la conferenza stampa delle ore 12, l’inaugurazione ha luogo alle 18. Per il 1 ottobre è prevista l’apertura al pubblico, apertura che il 4 ottobre sarà gratuita per tutta la città.

Mediante studi, sperimentazioni e attività dedicate alla fotografia, l’offerta culturale di Camera vuole stimolare il confronto, suscitare domande e approfondire il racconto della realtà attraverso le immagini. Il linguaggio della fotografia sarà studiato in ogni sua forma in modo trasversale e i risultati messi in mostra senza eccezioni di genere o funzione.

Camera promuove una rete internazionale di individualità e istituzioni, la cui collaborazione è volta a sviluppare nuovi progetti che portino l’esperienza e le molteplici potenzialità della fotografia a un pubblico ampio ed eterogeneo.

Per vedere la locandina della mostra di Mikhailov clicca qui.

Per vedere l’attività di Camera e il calendario delle manifestazioni clicca qui.

Oggi Eni conserva uno straordinario patrimonio di scatti a cui quotidianamente ne aggiunge di nuovi. Ricerca di energia in terre lontane ma anche innovazione e sviluppo sostenibile, sono i nuovi soggetti di un’azienda che ha da sempre scelto l’immagine fotografica come proprio codice linguistico.

Per rendere manifesto tutto ciò, Eni si rappresenta all’interno degli spazi di accueil di Camera proprio nell’atrio di ingresso al percorso espositivo del Centro attraverso un’installazione multimediale interattiva. Una stele di vetro, monolitica, pura ed essenziale nel design delle forme per integrarsi e trovare armonia con le recuperate architetture dello storico complesso di proprietà dell’Opera Munifica Istruzione denominato Isolato di Santa Pelagia, in quell’edificio in cui fu aperta la prima scuola pubblica del Regno d’Italia.

La videoinstallazione Eni è uno strumento di storytelling interattivo che integra una “finestra” touchscreen interagendo con la quale il pubblico può “mettere a fuoco”, come in un documento-manifesto il significato della collaborazione fra Eni e il Centro. L’esperienza di navigazione interattiva porta l’utente a scoprire attraverso immagini accompagnate da brevi headlines alcune immagini particolarmente significative tratte dagli archivi Eni. Si tratta di fotografie che, come testimonianze visive, rappresentano un colpo d’occhio sul ieri-oggi e domani della Compagnia. Muovendo con le proprie mani il ‘mirino’ sullo schermo interattivo, l’obiettivo naviga ed esplora, inquadra e mette a fuoco 5 fotografie, che possono essere ingrandite e “navigate”.

Con l’utilizzo della tecnica del parallax, infatti, muovendo il dito sulle immagini si può spostare il punto di vista sull’inquadratura, muovendo i diversi piani che compongono l’immagine e creando così un’illusione di profondità. Il software che gestisce l’experience, inoltre, rende disponibile periodicamente un coinvolgente clip video, realizzato esclusivamente utilizzando fotografie dell’archivio eni. Grazie all’utilizzo di tecnica parallasse e di videocompositing, gli still frames rivelano un’inimmaginabile profondità e i soggetti all’interno della fotografia sembrano prendere vita e acquisire “capacità in movimento”.

Quella di Eni in Camera è dunque una presenza per significare qualcosa di più di semplice partnership: un’alleanza ideologica e culturale rispetto al significato e agli obiettivi del Centro Italiano per la Fotografia. Per Eni questa presenza esprime un’affinità di pensiero rispetto al valore della fotografia come forma espressiva, significa credere nella potenza dell’immagine come linguaggio universale per rappresentare realtà e per creare visioni e nuovi ed inesplorati immaginari.

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