Camorra, il boss Vitiello arrestato: era nascosto nel sottotetto di casa

Pubblicato il 20 Maggio 2010 - 14:01 OLTRE 6 MESI FA

Una biblioteca piena di manuali di diritto penale, una Bibbia sul comodino e in camera da letto il monitor acceso collegato all’impianto di videosorveglianza che circondava l’intera villa di via Chianciano a Nettuno, sul litorale a sud di Roma: è questa è la scena che si è presentata agli occhi degli investigatori della squadra mobile di Latina nel corso del blitz della notte tra il 19 e il 20 maggio a casa del boss Pasquale Noviello.

L’uomo, 39 anni, originario di Minturno, è accusato di triplice tentato omicidio e, insieme alla moglie Rosaria Maria Schiavone, anche di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata all’estorsione, alla truffa, al traffico di stupefacenti e al traffico di armi.

Il boss si era nascosto nel sottotetto della villa per sfuggire alla cattura, ma il suo nascondiglio è stato trovato. Apparentemente in casa non c’era nessuna traccia del latitante.

Di Noviello si erano perse le tracce dal marzo del 2008, dopo che era riuscito a fuggire subito dopo l’agguato armato avvenuto a Cisterna lungo l’Appia nel corso del quale tre persone rimasero ferite.

A tradire l’uomo è stata l’emozione delle figlie, che continuavano a guardare verso l’alto in un punto preciso della casa. Grazie a questi piccoli segni di irrequietezza, gli agenti hanno scoperto un lampadario incassato nel soffitto che apriva un varco verso un sottotetto abitabile in cui Noviello si era nascosto dopo aver visto gli agenti fare irruzione nella sua villa.

L’uomo è considerato l’autore dell’agguato del 28 marzo del 2008 che aveva come bersaglio Francesco Cascone, originario di Gragnano di Napoli e proprietario di un ristorante di Cisterna diventato bersaglio dei tentativi di estorsione del gruppo criminale.