Camorra: la strana lettera “moralista” del boss, “intristito dai giovani di oggi”

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 17:13 OLTRE 6 MESI FA

Cuono Crimaldi

Una lettera strana, che gli investigatori ritengono di minaccia, scritta in carcere dal boss della camorra Cuono Crimaldi a un suo rivale nel settore delle pompe funebri. L’agenzia di Crimaldi, formalmente intestata ai cugini, nel 2008 aveva subito un attentato incendiario, che il boss aveva attribuito al rivale. Ecco uno stralcio della lettera:

”Sono intristito dai giovani di adesso, che nuotano in superficie e a vista della costa, indifferenti ai fondali, all’abisso che regge in controspinta la loro leggerezza destinati cosi’ ad essere presto plancton in bocca alla balena. Conosco la storia dei miei cugini. A parte il fatto che nutro un profondo rispetto per tutti coloro che con essi ci lavorano, cercare di intimidirli non solo non ha senso, ma sarebbe addirittura autolesionismo. Non credi? Sono sempre stato capace di sentire e riconoscere l’odore della paura, che e’ molto brutto, rancido e ancestrale. Chi e’ cedevole supera le prove; chi e’ duro, rigido, prima o poi viene sconfitto e spezzato”.

In un’intercettazione, invece, il boss si lamenta con la moglie Maddalena della pigrizia del figlio:

”Quello si sveglia alle 11, verso mezzogiorno… Fa tardi la sera… Si ritira alle quattro, alle cinque… Va a faticare? Qua, per faticare, devi fare una vita regolare, ti devi ritirare alle otto di sera! Quello si ritira alle otto di sera? Gli devo spezzare le cosce”.