Castellammare di Stabia, molotov contro la polizia
Una molotov è stata lanciata la notte scorsa nel rione Moscarella di Castellammare di Stabia contro le forze dell’ordine impegnate nei controlli preventivi contro i falò accesi nella notte dell’Immacolata.
L’ordigno, lanciato da ‘sentinelle’ della criminalità, è esploso senza causare feriti. Poi, qualcuno ha tentato di dare fuoco alla legna per impedire agli agenti di portarla via.
Nonostante la forte ostilità che le autorità sono costrette ad affrontare, i controlli così come richiesto dal sindaco di Castellammare, Luigi Bobbio, sono stati estesi a tutta la città e proseguono.
E’ quasi una ‘guerra’ quella che si sta combattendo nei quartieri di Castellammare di Stabia tra le forze di polizia e le bande di giovani che, seguendo la tradizione dei falò da ardere la notte tra il 7 e l’8 dicembre, hanno accumulato da due mesi cataste di legna, abbattendo alberi dai boschi dei Monti Lattari e rastrellando materiale dai rifiuti.
Durante i controlli effettuati nella notte scorsa nel quartiere di Scanzano, roccaforte del clan D’Alessandro, tra le cataste di materiale accumulato è stata trovata anche una barca in legno, di rilevanti dimensioni.
”Le operazioni di questi giorni hanno portato alla rimozione di oltre 47 tonnellate di legname abusivamente predisposto”, ha detto il sindaco Luigi Bobbio. Per venire incontro alla cultura locale che tradizionalmente vive la vigilia dell’Immacolata con l’accensione dei cosiddeti ‘fucaracchi’, erano state predisposte apposite aree sull’arenile, a debita distanza dalle abitazioni, nel rispetto della pubblica incolumità.
”Ma la tradizione originaria religiosa – continua il sindaco – si è trasformata in una gara tra bande di quartiere. Una battaglia che il Comune ha perso ogni anno non riuscendo a evitare incendi e danni. Gli ultimi eventi stanno a dimostrare che gli unici gruppi a schierarsi contro la misura legale dei cosiddetti ‘fucaracchi’ sull’arenile patrocinata dal Comune e a sostenere invece fuochi illegali in città, son quelli che alla criminalità sono direttamente legati”.
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