Camorra, false assunzioni per le famiglie dei detenuti del clan

Pubblicato il 12 Marzo 2012 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Secondo quanto accertato dal Gico delle Fiamme Gialle di Napoli, Domenico Aprovitola – uno dei due ''colletti bianchi'' del clan Mallardo arrestati oggi dalla Gdf – assicurava false assunzioni per mogli e parenti degli affiliati al clan detenuti o deceduti.

Queste persone – spiega tenente colonnello Roberto Prosperi – venivano collocate in aziende costrette ad acconsentire: per un periodo percepivano lo stipendio, ma senza lavorare, poi venivano licenziate ottenendo anche l'indennita' di disoccupazione.

Grazie a questo sistema, che ruotava intorno a Domenico Aprovitola, il clan Mallardo si alleggeriva delle incombenze di carattere economico per il mantenimento di chi era finito in carcere o era morto ''sul posto di lavoro''.

Un ruolo che Domenico Aprovitola svolgeva con una certa competenza in quanto gia' funzionario dell'ufficio di collocamento provinciale a Giugliano in Campania (Napoli): sempre per conto del clan individuava anche le aziende alle quali veniva imposta l'assunzione di detenuti che, cosi', riuscivano ottenere gli arresti domiciliari.

Accertato anche che, oltre al caffe', il clan imponeva anche la fornitura di calcestruzzo alle imprese edili della zona.