Camorra a Roma, sgominato clan Zaza: alberghi e ristoranti sequestrati, poliziotti indagati

di Gianluca Pace
Pubblicato il 4 Febbraio 2014 - 12:47 OLTRE 6 MESI FA
Il video della DIA

Il video della DIA

ROMA, 4 FEB – Ventinove persone arrestate e quattrocento milioni di beni sequestrati. E’ questo il risultato dell’ultima operazione (scattata all’alba di oggi) contro la camorra nella capitale.

Questa volta, sotto il mirino degli inquirenti, il clan Zaza (o Zazo, per un errore di trascrizione all’anagrafe) dal nome di Michele Zaza, ‘o Pazzo, uno dei più importanti boss della camorra, parente di Ciro, Gennaro e Vincenzo Mazzarella, uno di quelli che partecipò alla guerra contro la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Quello arrestato tra le strade di Roma negli anni ’80, fermato con indosso un giubbotto antiproiettile e un miliardo di lire (tra banconote e assegni arrotolati) in tasca.

Traffico di stupefacenti e estorsione queste le accuse contro gli affiliati al clan Zaza. E poi il riciclaggio con l’acquisto di numerosi immobili tra Roma, Gorizia, Genova e Caserta.

Soldi investiti anche in macchine, ristoranti, alberghi, ditte edili, sale scommesse e cavalli (in tutto diciotto, tra cui alcuni discendenti del campione Varenne).

I cavalli sono stati sequestrati dal centro operativo Dia di Firenze nell’allevamento della Tenuta di Spineto, nel comune di Sarteano, in provincia di Siena. Lo stesso complesso dell’Abbazia di Spineto, estraneo alla vicenda giudiziaria, che nel maggio scorso ospitò il ‘ritiro’ del Governo Letta.

Il totale dei beni immobili e finanziari sequestrati si aggira intorno a un valore di 400 milioni.

Al centro delle indagini Ciro Smiraglia, nipote di Michele Zaza, considerato il referente del clan nella capitale.  Tra le persone arrestate oggi figura anche Stefano Zazo, figlio del boss Salvatore.

A Roma si trovavano 18 dei 41 fabbricati posti sotto sequestro, cinque dei quattordici terreni, quattro alberghi, un locale notturno, in pieno centro storico e 20 società, tutte con sede legale nella capitale e provincia.

L’elenco dei locali sequestrati a Roma lo riporta Repubblica:

Il Bellambriana, una grande struttura turistico-ricettiva in zona Aurelia, a 4 stelle su sei piani, con oltre 90 camere e suite, 5 sale meeting, un grande garage privato, due ristoranti (TerraMia e Posillipo), uno interno ed uno esterno a bordo piscina, e una spa attrezzata; l’Abitart in zona Piramide, albergo di design a 4 stelle, su 5 piani con 65 camere e l’annesso elegante e lussuoso ristorante-lounge bar Estrobar; il G Hotel e il Joy Hotel, due strutture alberghiere sulla Pontina all’altezza di Pomezia, il primo a 4 stelle con 56 camere, ristorante, sale meeting, il secondo a 2 stelle con 21 camere. Sigilli anche a un locale notturno in pieno centro storico (il Mood in corso Vittorio Emanuele), uno spazio multifunzione con design a 5 stelle, cocktail bar e discoteca

A Genova sequestrato un villaggio turistico “Villa Beuca” sulla collina di Cogoleto. A Grosseto uno yacht di 23 metri ormeggiato a Porto Santo Stefano.

Tra gli indagati figurano anche alcuni appartenenti alle forze di polizia. Sono contestati a vario titolo i reati di associazione camorristica, truffa ed estorsione. Scoperta anche un’importazione illegale di autovetture dalla Germania.

Indagata anche un’infermiera in servizio nel carcere di Tolmezzo, che avrebbe fornito una scheda SIM al boss Salvatore Zazo consentendogli di comunicare dal carcere e alcuni funzionari dell’Agenzia delle entrate.

Le foto dei locali sequestrati:

Il video degli arresti: