Canone Rai, ha Alzheimer e non paga: Equitalia pignora casa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2015 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
Canone Rai, ha Alzheimer e non paga: Equitalia pignora casa

Canone Rai, ha Alzheimer e non paga: Equitalia pignora casa

GENOVA – Un anziano malato di Alzheimer non avrebbe pagato il canone Rai. Così Equitalia, cartella dopo cartella, ha segnato gli interessi e al momento della sua morte gli ha pignorato la casa. Il figlio, un avvocato, ha così fatto ricorso: il padre non pagava perché a  causa della malattia, che danneggia la memoria, non ricordava di averle ricevute e di non averle pagate. Dopo anni di battaglie in tribunale, il figlio dell’anziano malato ha vinto il ricorso presentato contro Equitalia e riottenuto la casa del padre.

Claudio Cartaldo sul Giornale riporta la storia raccontata dal figlio dell’anziano malato di Alzheimer al Resto del Carlino:

“Anni fa – racconta al Resto del Carlino l’avvocato P., il figlio che ha dovuto fare una battaglia legale contro Equitalia per riottenere i beni di famiglia pignorati – io e mia sorella gli abbiamo messo accanto una badante, ma la signora non ricorda di aver visto arrivare a casa cartelle di Equitalia”. Queste cartelle, con cui Equitalia chiedeva al malato di pagare le tasse su rifiuti e canone Rai, erano arrivate solo due volte. Prima però che accanto all’uomo malato vi fosse una badante. “Insomma – aggiunge il figlio avvocato – nessuno ha mai preso quelle raccomandate di Equitalia, o forse mio padre le ha pure ritirate, ma poi si è dimenticato di averle. Chissà mai dove sono finite. E se ci sono mai state”.

La giustificazione data dall’uomo a Equitalia, quando dopo la morte del padre si è visto pignorare la casa, che era stata venduta in nuda proprietà, spiega l’uomo:

“così quando mio padre è morto, il nuovo proprietario, a cui, insomma, Equitalia aveva venduto la casa senza dire nulla a nessuno, ha chiesto di entrare in possesso del bene; avevo appena sepolto mio padre e mi sono trovato questi gabellieri alla porta che mi chiedevano di sgomberare al più presto la casa. Non ci ho visto più”.

E così ha fatto causa agli esattori. Vincendo. Per fortuna il figlio dell’uomo è un avvocato penalista. C’è da pensare che se fosse capitato a qualcun altro (e forse è già successo), un’intera famiglia sarebbe stata buttata fuori di casa. Ma dopo la vittoria in tribunale non è finita. “Qualche giorno fa – racconta l’avvocato al Resto del Carlino – il nuovo proprietario della casa di Genova, un mio vecchio amico d’infanzia a cui ho venduto dopo essermela ripresa, mi ha avvertito che era arrivata una nuova cartella di Equitalia a nome di mio padre. Era di quasi 11mila euro, frutto di una sommatoria di cartelle, alcune risalenti anche al 1997. Con tanto d’intimazione al pagamento, pena il sequestro di una cantina che è ancora intestata a mio padre. Ovviamente – continua – sono dovuto volare a Genova, dimostrare che quella roba lì era stata tutta ampiamente saldata e che loro non avevano più nulla da chiedere, né a me, né tantomeno ai morti. Non si sono neppure scusati”.