Capodanno 2017, la notte sarà più lunga di un secondo. Ecco perché…

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Dicembre 2016 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA
Capodanno 2017, la notte sarà più lunga di un secondo. Ecco perché...

Capodanno 2017, la notte sarà più lunga di un secondo. Ecco perché…

ROMA – Quella di Capodanno sarà una notte più lunga, alle 23:59:59 gli orologi di tutto il mondo faranno infatti un tic in più prima di entrare nell’anno nuovo. Il ritardo è dovuto al secondo intercalare, un trucco per sincronizzare gli orologi con la rotazione del pianeta. E pensare che lo scorso anno, il countdown anticipato costò il posto all’ex responsabile intrattenimento di Rai Uno, Antonio Azzalini. Ma questa è tutta un’altra storia e comunque in Italia, assicura l’Istituto Nazionale di Ricerca in Metrologia (Inrim), non ci saranno ritardi per il brindisi: per il fuso orario l’aggiunta del secondo avverrà all’una del primo gennaio.

Il tempo impiegato dalla Terra per fare una rotazione completa non è esattamente di 24 ore, ossia 86.400 secondi, può non essere sempre regolare (a causa delle maree o di interazioni gravitazionali) e generalmente è di una frazione di secondo in più. Uno scarto praticamente impercettibile ma che si somma giorno dopo giorno fino ad arrivare ad essere di un secondo in meno di 2 anni.

“Oggi il tempo – spiega Patrizia Tavella, responsabile del Laboratorio di Tempo dell’Inrim – si misura per mezzo degli orologi atomici custoditi negli istituti metrologici nazionali di tutto il mondo”. Ma l’ora degli orologi atomici non equivale a quella basata sulla rotazione della Terra e “per mantenere in accordo la scala di tempo basata sulla rotazione terrestre con quella degli orologi atomici – ha proseguito – si aggiunge o si sottrae un secondo intero alla durata di un determinato giorno”. Il risultato finale è quello che viene chiamato Tempo Universale Coordinato (Utc), il fuso orario di Londra e usato quotidianamente da tutti i dispositivi elettronici.

A decidere se e quando introdurre nuovi secondi è l’International Earth Rotation and Reference Systems Service (Iers) di Parigi: la misura fu usata per la prima volta il 30 giugno 1972. La nuova aggiunta è stata fissata per la mezzanotte del primo gennaio del fuso orario Utc, ma in Italia sarà quindi un’ora dopo. In Italia dopo le 00:59:59 non scatterà quindi l’ora esatta 01:00:00 ma saranno le 00:59:60.

Ma si badi bene, non è semplice pignoleria: a imporlo sono le necessità di una società fortemente legata alla sincronizzazione degli orologi, ad esempio per le transazioni bancarie o le telecomunicazioni. La scelta di aggiungere secondi intercalari non avviene in modo regolare ma viene presa solo quando serve. Una decisione che però non viene presa a cuor leggero, perché il meccanismo può comportare vari problemi. “Ad esempio ai sistemi operativi, ai sistemi satellitari globali di navigazione, o le reti di telecomunicazioni, che a un certo punto, nello stesso momento, devono cambiare ora”, spiega ancora Tavella. “Non è sempre facile gestire tale operazione in automatico – ha proseguito – c’è quindi chi spalma il secondo su un minuto, chi lo aggiunge prima, chi dopo… Si rischia sempre di fare confusione”.