Sovraffollamento carceri, Livorno: tenta il suicidio, salvato dagli agenti

Pubblicato il 15 Agosto 2010 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA

Un altro tentativo di suicidio di un detenuto dentro il carcere livornese delle Sughere fallito grazie alla polizia penitenziaria. E’ successo ieri pomeriggio, intorno alle 16. Lo rende noto la Uil Penitenziari. Si tratta del terzo episodio simile in 10 giorni.

Un giovane extracomunitario ha realizzato un cappio con le lenzuola, ma è stato fermato dagli agenti. ”Le condizioni di detenzione – dice il segretario provinciale di Uil Penitenziari, Mauro Barile – potrebbero non essere del tutto estranee a questo gesto. Il reparto conta 65 detenuti di diverse nazionalità ed etnie. In celle a posto singolo si trovano fino a 3 detenuti”.

I casi più recenti alle Sughere (che ha sfondato il tetto della capienza massima di 450 presenze, venerdì i detenuti erano 506) erano avvenuti il 4 e il 13 agosto nel reparto di massima sicurezza. In entrambe le circostanze a salvare i detenuti erano stati gli stessi agenti, Filippo Maranto e Sebastiano Camineti, che dopo il primo episodio avevano ricevuto l’elogio ufficiale su proposta del ministro Angelino Alfano.

L’intervento di venerdì era stato ancora più delicato: il detenuto salvato è sottoposto ad osservanza psichiatrica e aveva sistemato uno sgabello per nascondere il cappio già preparato sotto la branda in attesa del momento giusto.

Solo due giorni fa, dopo la visita alle Sughere per l’iniziativa ‘Ferragosto in carcere’, il consigliere regionale Marco Taradash (Pdl) era stato durissimo: ”La situazione è impossibile – aveva detto – quel carcere va abbattuto, è impossibile ristrutturarlo. Solo il senso di responsabilità dei detenuti non fa scoppiare il caos. Vedremo cosa farà il garante (nominato da pochi giorni, ndr), ma questo è un problema che deve coinvolgere il Governo, nazionale e regionale”.