Carfì (Csm). "Ignoravamo le vicende penali di Giusti"

Pubblicato il 29 Marzo 2012 - 20:31 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Quando il 3 novembre dell'anno scorso il Csm ha promosso il gip di Palmi Giancarlo Giusti non era assolutamente ''al corrente, direttamente o indirettamente , dei presunti risvolti penali della sua condotta, emersi in peoca successiva e assai recente''. Lo puntualizza sulle mailing list dei magistrati, il consigliere di Palazzo dei marescialli Paolo Carfi' , che voto' a favore del provvedimento e che dunque giudica ''del tutto improprio'' il collegamento fatto da alcuni quotidiani tra l'inchiesta che ha portato all'arresto di Giusti e le decisioni dei consiglieri.

Non solo Carfi' fa presente che la vicenda dell'assegnazione di immobili, nell'ambito di una procedura esecutiva dello stesso Giusti, a una società partecipata da suo suocero, non e' mai stata oggetto del procedimento disciplinare che nel 2007 si concluse con l'assoluzione del magistrato, come pure riportato sulla stampa; ma sottolinea anche che il parere ''non positivo'' sulla promozione di Giusti dato dal Consiglio giudiziario di Reggio Calabria riteneva ''carente'' la capacita' del giudice nell'organizzazione del lavoro ed era legato alle stesse contestazioni disciplinari. E il fatto che il Csm sia giunto a una conclusione diversa rientra nella 'normale dialettica''.

Carfi' difende il ''rigore'' con cui il Csm affronta le valutazioni di professionalità, pur riconoscendo che tutte le decisioni sono ''opinabili''. ''L' unica cosa che non può però essere rimproverata al Consiglio – conclude- è di non aver 'immaginato' (altro non si sarebbe potuto fare) la sussistenza di risvolti penalmente rilevanti come quelli riportati nell' ordinanza di custodia cautelare''.