Carla Ilenia, Luana, Marinella: 3 donne aggredite in 24 ore

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2016 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA
Carla Ilenia, Luana, Marinella: 3 donne aggredite in 24 ore

Carla Ilenia, Luana, Marinella: 3 donne aggredite in 24 ore

ROMA – Carla Ilenia Caiazzo è stata arsa viva dal compagno Paolo Pietropaolo che non accettava di essere lasciato da lei. Lui le ha dato fuoco, incurante della bimba che la donna portava in grembo. Luana Bianca invece è stata uccisa in casa, strangolata a 40 anni. I sospetti sono orientati sull’ex compagno Vincenzo Di Mauro. Marinella Pellegrini è stata uccisa a coltellate da marito Paolo Piraccini, che poi si è ucciso in un incidente in cui guidava contromano sull’A4. Tre donne che sono state aggredite o uccise in appena 24 ore.

Fulvio Bufi sul Corriere della Sera scrive che Carla Ilenia ha sempre lavorato come estetista e non voleva fermarsi nemmeno nel momento in cui sarebbe diventata mamma, soprattutto con il compagno Paolo che non lavorava, ma era ricco di famiglia:

“Solo che lui nemmeno nei ristoranti lavorava. Ha dei terreni che gli garantiscono una rendita considerevole ed era abituato a vantarsene. «Un lavoro? E chi lo cerca», diceva. «Mi sento male solo all’idea di dover vedere sempre la stessa gente, le stesse facce». Si autodefiniva «disadattato», ma ripeteva di esserne «orgoglioso». Si sentiva pure libero da legami, e infatti ripeteva: «Non mi va di essere costretto a svegliarmi sempre nello stesso luogo». E forse per questo suo modo di essere le cose con Carla non andavano più bene, anche se adesso c’era la loro figlia in arrivo”.

Bufi scrive che Pietropaolo non viene descritto come un violento, ma aveva avuto un precedente per droga e non aveva un carattere facile. Per Carla, una delle donne vittima della violenza cieca dei propri compagni e mariti:

“Pietropaolo era ormai completamente fuori controllo. Lo dimostra anche la fuga senza una meta, semplicemente lungo la strada che da Pozzuoli è più facile da imboccare, la Domiziana e quindi le statali che proseguono verso il Lazio. E poi l’auto che sul ponte del Garigliano sbanda e va contro un guardrail perché lui non riesce a tenerla dritta, probabilmente perché è talmente fuori di testa che non è più nemmeno capace di guidare.

Fino alla confessione a quella pattuglia di carabinieri intervenuti credendo di dover gestire un incidente stradale e che invece si sono trovati davanti uno che poteva — e purtroppo ancora potrebbe — essere un assassino. «Ho dato fuoco alla mia compagna perché sono geloso», ha ripetuto più volte Pietropaolo. Ora è rinchiuso nel carcere di Cassino accusato di tentato omicidio. Mentre Carla lotta per vivere. E se ce la farà dovrà poi fare i conti con un volto e un corpo devastati”.

FOTO ANSA.