Carlo Bellotti aggredì tassista con martello: morto in cella

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Marzo 2016 - 14:18 OLTRE 6 MESI FA
Carlo Bellotti aggredì tassista con martello: morto in cella

Carlo Bellotti aggredì tassista con martello: morto in cella (foto d’archivio Lapresse)

BOLOGNA – E’ morto in cella Carlo Bellotti, 54 anni, il ferrarese che il 26 marzo, ricorda l’Ansa, aveva aggredito a Bologna un tassista di 67 anni, Isauro Zarantonello, colpendolo in testa con un martelletto frangivetro, sulle prime scambiato per un piccolo piccone. Bellotti, tossicodipendente, giunto in carcere alla Dozza, ha di prassi incontrato uno psicologo, che l’ha avviato al trattamento con metadone, trovandolo per il resto in condizioni normali.

Alle 22 è andato a dormire, sulla parte alta di un letto a castello in una cella che divideva con due stranieri, dove intorno alle 3.30 è stato regolarmente osservato dormire dagli agenti di custodia nel giro di servizio. Stamattina, dopo le 7, i compagni di cella si sono accorti che qualcosa non andava ed è intervenuta l’infermeria del carcere. Alla Dozza si sono recati il magistrato di turno Michele Martorelli e il medico legale Zeva Borin, che ha fatto risalire la morte tra le 5 e le 6 del mattino, escludendo – a un primo esame – cause violente. E’ stata disposta l’autopsia.

Aggiunge Repubblica:

Domani Bellotti avrebbe dovuto comparire davanti al giudice per l’udienza di convalida dell’arresto.

Quella di due sere fa era stata la seconda aggressione ai danni di tassisti in pochi giorni a Bologna ed era avvenuta in via Cristoforo Colombo, una zona periferica e isolata di Bologna dove Bellotti si era fatto accompagnare. Il tassista colpito alla testa era riuscito a reagire e a scendere dall’auto per chiedere aiuto: in suo soccorso era intervenuto un autotrasportatore romeno che lo aveva aiutato a bloccare Bellotti prima dell’intervento della polizia.

“Mi sento un miracolato”, aveva poi commentato il tassista ieri sera. Secondo Zarantonello, Bellotti, che aveva anche cercato di strangolarlo, non avrebbe emmeno tentato di rapinarlo: “Se mi avesse chiesto i soldi avrei potuto valutare se darglieli o no, ma appena mi sono fermato mi è arrivato un colpo secco alla testa”