Carlo Di Napoli e Riccardo Magagnin, capotreno aggrediti col machete: beffa del mini risarcimento

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Marzo 2018 - 13:04 OLTRE 6 MESI FA
Villapizzone (Milano) Carlo Di Napoli e Riccardo Magagnin, capotreno aggrediti col machete: beffa del mini risarcimento

Carlo Di Napoli e Riccardo Magagnin, capotreno aggrediti col machete: beffa del mini risarcimento

MILANO – I salvadoregni li aggredirono col machete: adesso i dipendenti di Trenord, Carlo Di Napoli e Riccardo Magagnin, rischiano di avere un risarcimento minuscolo.

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Nel 2015 i due erano stati colpiti da una gang di salvadoregni nella stazione di Villapizzone a Milano. Di Napoli aveva anche rischiato di perdere un braccio. Ora però la beffa: gli aggressori si sono dichiarati nullatenenti, per cui il risarcimento rischia di essere davvero miserevole.

Spiega Andrea Gianni su Il Giorno:

I legali dovranno dimostrare che i tre condannati sono nullatenenti e che, per questo, deve essere lo Stato a farsi carico delle spese. E qui potrebbe scattare la seconda beffa, perché gli indennizzi regolati dalla legge 122 del 2016 per le vittime di reati violenti o per i loro familiari si traducono in una sorta di elemosina di Stato: massimo 8.200 euro per l’omicidio, 4.800 euro per lo stupro, non più di 3.000 euro per gli altri reati. L’indennizzo, secondo la norma, nel caso loro caso è «elargito per la rifusione di spese mediche e assistenziali», e le vittime devono avere un reddito annuo non superiore a 11mila euro.

In alcuni casi – come quello del macellaio di Pontoglio (Brescia) Pietro Raccagni colpito durante una rapina e morto dopo 11 giorni di agonia – sono state avviate cause nei confronti della presidenza del Consiglio, per inottemperanza alla direttiva europea 80 del 2004 per l’equo risarcimento. La battaglia di Di Napoli potrebbe portare, come extrema ratio, a un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, appellandosi a una direttiva «mai attuata pienamente».