Carlotta Benusiglio, liti con Marco…Chi crede al suicidio?

Carlotta Benusiglio, liti con Marco...Chi crede al suicidio?
Carlotta Benusiglio, liti con Marco…Chi crede al suicidio? (foto Ansa)

MILANO – Non credono al suicidio parenti e amici di Carlotta Benusiglio, la stilista di 37 anni trovata impiccata a Milano. La testimone che avrebbe visto per ultima Carlotta quando era ancora viva dice che con lei c’era il fidanzato Marco.

Ecco gli stralci più importanti dell’intervista rilasciata a Sandro De Riccardis per Repubblica:

Cosa ricorda di quella sera?
«Ero a passeggio come al solito con i cani. Credo non fossero ancora le sette quando ho visto arrivare la macchina di Marco, il fidanzato di Carlotta. Lei è sbucata dal portone ed è salita nella sua Mini Cooper grigia. Poi sono andati via e non ci ho più pensato».

Come le è sembrata?
«L’ho vista per pochi secondi ma sembrava tranquilla, serena. Anche se si sapeva che i due litigavano spesso».

Quando ha rivisto Carlotta?
«Purtroppo sono stata io a trovarla nel parco, poche ore dopo. Porto i cani fuori la mattina presto, erano le sette meno un quarto. All’inizio non ho capito che si trattava di un corpo appeso ai rami. Mi sono avvicinata e mi sembrava una persona appoggiata di spalle al tronco dell’albero, che è molto sottile. Pensavo che ci fosse qualcuno che, come al solito nel parco, scambia gli alberi con un bagno pubblico».

Lei crede al suicidio?
«Qui non ci crede nessuno. Non ci spieghiamo come ci si può legare, senza appoggio, a un ramo che è a due metri da terra».

Cosa pensa sia successo?
«Questo non lo so. Qui in quartiere, al bar, nel palazzo della ragazza, Marco e Carlotta erano una coppia conosciuta. Ne abbiamo parlato molto dopo la tragedia. In casa i litigi erano continui, e i condomini si lamentavano anche per le feste e il trambusto nel cortile. Ma loro litigavano anche in strada, discutevano e urlavano. Se lo ricordano in tanti».

Del fidanzato Marco aveva parlato anche Giorgia Benusiglio, la sorella di Carlotta, in termini non proprio entusiasti:

Del fidanzato non voglio parlare. Quello che posso dire è che noi, in famiglia, eravamo contrari a quella relazione. Abbiamo provato tantissime volte a farle capire che sarebbe stato meglio per lei stare lontano da quell’uomo. Non ci siamo riusciti. Io stessa una volta l’ho accompagnata al pronto soccorso. Ma non posso aggiungere altro. C’è un’inchiesta in corso, non ci risulta nessun indagato e io non voglio trarre nessuna conclusione. Non ci serve un colpevole ad ogni costo, nemmeno se è una persona che non ci piace. Vogliamo soltanto capire che cosa è successo davvero nelle ultime ore di vita di Carlotta. Chi ha incontrato, se era tranquilla o no, perché c’era del sangue sul materasso, perché ha lasciato casa sua così come l’abbiamo trovata cioè come un luogo abbandonato in tutta fretta… Si voleva davvero impiccare? Perché andare a farlo nei giardini di fronte a casa?

Gestione cookie