Carmela Petrucci morta per salvare sorella dall’ex. Ergastolo a Samuele Caruso

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Luglio 2015 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA
Carmela Petrucci uccisa per salvare la sorella dall'ex. Ergastolo a Samuele Caruso

Carmela Petrucci uccisa per salvare la sorella dall’ex. Ergastolo a Samuele Caruso

PALERMO – Samuele Caruso trascorrerà il resto dei suoi giorni in carcere. La corte d’assise d’appello di Palermo ha confermato la condanna all’ergastolo per il giovane di 24 anni, omicida reo confesso di Carmela Petrucci, la studentessa di 17 anni morta per difendere la sorella Lucia. Caruso, ex fidanzato di quest’ultima, le aggredì armato di coltello nell’androne del palazzo in cui vivevano, in via Uditore a Palermo.

Era il 19 ottobre 2012: Carmela e Lucia, che frequentavano il liceo classico Umberto I di Palermo, quella mattina rientravano da scuola. La nonna, che era andata a prenderle in auto, le aveva lasciate davanti casa. Samuele è apparso all’improvviso. Lucia, spaventata dall’ex che aveva preso a perseguitarla con telefonate e sms, aveva citofonato al fratello gridandogli di aprire in fretta il portone. Ma l’assassino colpì prima: Lucia restò gravemente ferita, mentre per Carmela, non ci fu niente da fare.

Caruso fu rintracciato mentre tentava di fuggire. Gli investigatori si erano subito messi sulle sue tracce grazie alle celle del suo telefono cellulare. Un processo doloroso, anche quello d’appello, che ha messo a dura prova i genitori della vittima e dell’imputato. Alla lettura della sentenza, la famiglia Petrucci è scoppiata in lacrime, come già era successo in primo grado. Anche in appello è prevalsa la tesi dell’accusa.

Il pg durante la sua requisitoria aveva messo l’accento sulla premeditazione dell’omicidio che emergerebbe anche dalla netta ferita mortale sul collo, inflitta a Carmela. “Questo omicidio – aveva detto, mostrando ai giudici della corte le foto della studentessa a terra in un lago di sangue – non è casuale, non è accidentale. Caruso voleva uccidere sia Lucia che Carmela, non c’è dubbio”.