Carte di credito/ La galassia dei codici clonati, bastano pochi clic e gli hacker garantiscono l’accesso ai conti bancari altrui

Pubblicato il 5 Agosto 2009 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA

In tempi di mercato globale anche le truffe viaggiano sul web. La battaglia si gioca tra rippers e hacker di professione, cioè tra chi millanta di elargire codici di carte di credito clonate e chi invece ce li ha veramente e si arricchisce alle spalle dei più incauti utilizzatori delle schede di plastica piene di soldi. Come dimostra un’inchiesta del quotidiano la Repubblica, è facile entrare nella galassia delle cifre rubate alle banche per acquistare su internet: basta connettersi e in pochi clic, tra i motori di ricerca e Icq, una chat che garantisce l’anonimato, si trova tutto ciò di cui si ha bisogno per avere i numeri richiesti.

Ci sono degli hacker che di professione fanno i venditori di carte clonate. I prezzi differiscono a seconda della provenienza, quelle americane sono le più diffuse e perciò si possono comprare a tariffe ridotte. «Una Mastercard Classic americana o canadese la vendo a 3 dollari. Le più care sono le italiane perché meno diffuse sul mercato: 15 dollari per una Classic, 25 per una Visa Gold, 35 per una Visa Platinum». Il negoziante in questione si chiama Fonky1977, spaccia anche dati delle bande magnetiche, è fiero della sua merce: «La mia è roba buona, first hand stuff. Ci puoi fare shopping nei negozi in massima tranquillità. Sulla carta stampo il nome del vero titolare, quindi se ti chiedono un documento di identità procuratene uno falso. Ma stai tranquillo, sono pochi i negozi che lo fanno».

Come lui ce ne sono tanti, dall’America, da Mosca, dall’Italia. Si nascondono dietro un pc e un’identità sconosciuta e hanno tirato su un mercato estesissimo, difficile da controllare. L’unica speranza per la polizia è che facciano un passo falso o sbaglino ad accedere ai conti on line. Intanto al suq ogni minuto arrivano nuove carte da smerciare.