Casa di Carta a Orbetello, ragazzini in tuta e maschera giocano con mitra finto: circondati dai carabinieri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Settembre 2021 - 09:42 OLTRE 6 MESI FA
Casa di Carta a Orbetello, ragazzini in tuta e maschera giocano con mitra finto: circondati dai carabinieri

Casa di Carta a Orbetello, ragazzini in tuta e maschera giocano con mitra finto: circondati dai carabinieri (foto Ansa)

Con la maschera di Dalì a coprire il volto, una tuta rossa e una mitraglietta finta in mano due ragazzini, giocando alla “Casa di Carta”, hanno seminato il panico tra le strade di Orbetello. Tutto è avvenuto venerdì, 10 settembre. A raccontare la storia è il Tirreno.

L’arrivo dei carabinieri

I due ragazzini, minorenni, hanno continuato a giocare fino a verso le 13 quando alcuni passanti, forse spaventati dalle mitragliatrici, hanno chiamato i carabinieri della stazione locale. Le forze dell’ordine, prendendo sul serio la chiamata, sono immediatamente intervenuti con quattro pattuglie con tanto di giubbotto antiproiettile. Circondati e ovviamente spaventati dal dispiegamento di forze i due ragazzini hanno poi tolto le maschere, svelando la loro identità.

“Molto probabilmente – racconta il Tirreno – ai militari devono aver detto che si trattava di due delinquenti armati perché dalla caserma di Orbetello sono partite quattro pattuglie con tanto di giubbotto antiproiettile. Uno vero spiegamento di forze. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto della segnalazione si sono resi conto che si trattava solo di due ragazzini che stavano giocando e impersonando i personaggi della serie”.

Le lacrime dei due ragazzini

Racconta il Tirreno:

“I due, appena adolescenti, residenti a Orbetello, visto il numero dei militari e le auto si sono decisamente impressionati tanto che i carabinieri li hanno trovati in un mare di lacrime dalla paura. Nessuno dei due pensava di fare qualcosa di male o di non consentito ma solo di giocare, come spesso avviene, impersonando personaggi della televisione. I due ragazzini hanno promesso di non farlo più”.