Casal di Principe alle urne: perquisiti Comune e sedi di Pdl e Udeur

Pubblicato il 20 Aprile 2010 - 21:15| Aggiornato il 21 Aprile 2010 OLTRE 6 MESI FA

Scambio elettorale tra politici e mafiosi. Sarebbe questo il reato ipotizzato dagli investigatori. Mentre si chiudevano le urne per il rinnovo del consiglio comunale di Casal di Principe, patria del clan dei Casalesi, i magistrati antimafia di Napoli, Antonello Ardituro e Francesco Curcio hanno fatto scattare le perquisizioni nelle sedi dell’Udeur di via Venticale e del Pdl al Corso. I  carabinieri sono stati mandati anche nelle abitazioni di alcuni politici locali e nel palazzo del Comune, dove hanno passato al setaccio l’ufficio di uno degli assessori uscenti. Sono stati già notificati cinque avvisi di garanzia. Gli indagati sono l’ex assessore Antonio Corvino, eletto con una lista civica di centrodestra e ricandidatosi, Demetrio Corvino, Angelo Ferraro, Roger Ferraro e Sebastiano Ferraro.

Intanto le forze dell’ordine seguono lo spoglio delle schede nelle 16 sezioni della città, secondo quanto stabilito dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Ezio Monaco. Hanno votato oltre 15 mila elettori, l’ottanta per cento degli aventi diritto. Si deve rinnovare il consiglio comunale: il precedente era stato sciolto, bocciato per le inadempienze nella gestione del ciclo dei rifiuti. Si tratta di un piccolo passo indietro rispetto al numero raggiunto per le ultime elezioni regionali.

Il consiglio comunale di Casal di Principe è stato sciolto due volte negli ultimi 18 anni a causa di presunte infiltrazioni camorristiche. Altre tre volte in seguito alla dimissione della maggioranza dei consiglieri. Ora per la poltrona di sindaco corrono in tre: Pasquale Martinelli, favorito e candidato Udeur sostenuto da parte del centrosinistra, Elio Natale del Pdl e Vincenzo Schiavone, sempre in area centrodestra. Il Partito democratico è rimasto senza simbolo, travestito da lista civica. “Con noi c’è anche l’Udeur – hanno spiegato Ottavio Corvino e Daniele Di Sarno del Pd – che governa con la destra in Provincia e altrove, e non potevamo spaccare tutto, era un accordo”.